Alessandro Zaccone ha iniziato l’ultimo round della MotoE World Cup da leader della classifica provvisoria, è passato attraverso un high-side e lo scontro con un altro pilota che lo ha investito mentre era a terra, fino a concluderlo uscendo quasi illeso dal terribile incidente. Da ultimo, è arrivato l’annuncio del passaggio in Moto2 con Gresini nel 2022.
Zaccone è arrivato all’ultimo appuntamento della MotoE a Misano dopo aver fatto una stagione eccezionale; tanto è stata negativa e sfortunata quella dell’anno scorso, tanto è stata positiva questa. Zaccone ha esordito in MotoE con il team Gresini nel 2020, ma ancora prima del via del campionato, si è infortunato al ginocchio nei test a Jerez. La conseguenza più immediata è stata rinunciare al primo GP e correre da infortunato la prima parte della stagione. Un anno così difficile aveva comunque lasciato vedere qualcosa del talento di Zaccone, come la rimonta e il quinto posto nel GP dell’Emilia Romagna a Misano.
Il passaggio del pilota italiano nel team OCTO Pramac è coinciso con un totale cambio di rendimento, mostrandosi uno dei piloti più veloci della MotoE fin dai test invernali.
Per Zaccone il GP di San Marino era la gara di casa; il pilota italiano vive a poca distanza dal circuito di Misano che conosce alla perfezione. Questo, unito al rendimento e alla determinazione che Zaccone aveva mostrato per tutto l’anno, facevano di lui il favorito per la vittoria finale anche se il vantaggio minimo sugli avversari prospettava una lotta incerta fino all’ultima curva.
Purtroppo così non è stato: Zaccone ha fatto un’ottima qualifica, registrando il terzo tempo e conquistando la prima fila ma al via della prima gara, il sabato, un incidente alla curva tre l’ha costretto al ritiro e a saltare la gara della domenica per le contusioni riportate. Zero punti su due gare e il primo posto in classifica generale che diventa il quinto in quella finale. Queste le parole di Zaccone a fine stagione.
Come stai dopo l’incidente in Gara uno a Misano?
“Ho fatto un high-side in curva tre e Okubo non ha potuto far altro che arrivarmi addosso. Lui non ha colpe, sono cose che succedono. Ho riportato la frattura di due vertebre, una frattura al bacino e il distaccamento di un’ala sacrale. Vista la dinamica dell’incidente posso dirmi molto fortunato di com’è andata. Ora devo stare trenta giorni a riposo e poi potrò iniziare la riabilitazione”.
Sei stato in testa al campionato dalla prima gara fino alla vigilia dell’ultimo round, il GP di San Marino. Che giudizio dai della tua stagione in MotoE?
“Sicuramente pensavo di finire questo campionato diversamente dopo essere stato in testa dalla prima gara. Abbiamo chiuso a 20 punti dal vincitore del campionato; senza la caduta e l’infortunio in gara uno ce la saremmo potuta giocare fino all’ultima curva. Averla conclusa così non è bello però abbiamo fatto una stagione sempre al top su tutte le piste, a parte qualche problema in Austria. Posso ritenermi contento della stagione che ho fatto. Siamo partiti senza aspettative e siamo arrivati all’ultima gara da favoriti. È stata una stagione bellissima”.
Cos’è cambiato quest’anno rispetto al 2020 in cui avevi fatto molta fatica?
“Rispetto all’anno scorso ho cambiato squadra, sono ripartito da zero rispetto al 2020 dov’era andato tutto male. L’anno scorso ero partito con un infortunio, avevo dovuto saltare i test e la prima gara; abbiamo rincorso per tutta la stagione. Dopo un inizio così, avevo fretta di recuperare, volevo dimostrare il mio valore ma poi alla fine non sono mai riuscito a mettermi a posto con la moto. Sicuramente la nuova forcella portata da Andreani per il 2021 permetteva di spingere di più e mi ha aiutato tantissimo anche perché io ho uno stile aggressivo, mi piace frenare forte e in quello il nuovo materiale mi ha aiutato molto. Anche la nuova gomma Michelin era molto più fedele e intuitiva; mi permetteva di derapare molto, quasi come una Moto2. Arrivando io dal CEV Moto2, questo mi ha permesso di sentirmi molto più a mio agio”.
L’anno prossimo passerai in Moto2, sei il terzo pilota che passa dalla MotoE alla Moto2, secondo te la MotoE è una classe valida per farsi conoscere e trovare un posto nel motomondiale?
“Sì, ormai siamo in tre ad essere passati dalla MotoE alla Moto2. La MotoE è una categoria del motomondiale e quindi è più facile da lì entrare rispetto ad un campionato esterno come può essere il CEV, nonostante nel CEV si corra con moto più simili alla Moto2.
Comunque la MotoE è un campionato che piace e sta crescendo, si inizia ad avere gli occhi puntati addosso. E poi, quando riesci ad essere veloce e costante, dimostri che puoi esserlo anche in altre categorie, questo penso sia l’elemento più importante per mettersi in luce. E comunque non è una categoria facile, le moto sono tutte uguali, risalta ancora di più la capacità del pilota di essere veloce e di saper mettere a punto la moto. Penso che i team di Moto2 guarderanno sempre di più alla MotoE”.
MotoE World Cup 2021
La classifica finale
Cosa ne pensi del cambio di regolamento della MotoE per l’anno prossimo, secondo te due gare per ogni evento sono la soluzione migliore?
“Il nuovo formato della MotoE per il 2022 mi piace. Prima, in ogni weekend, si facevano pochi giri, quindi penso che mettere due gare in ogni round sia importante, rende tutto più bello. I round sono pochi e fare un campionato su sette gare non è il massimo, mentre con le gare doppie se anche finisci una gara senza punti, hai l’opportunità di recuperare. Penso sia stata la scelta giusta, con 14 gare si rende il campionato più lungo e più aperto. Anche la nuova formula della qualifica con Q1 e Q2 è migliorativa; il giro secco è molto entusiasmante, ma credetemi, non è facile per niente”.
MotoE World Cup 2022
Il nuovo format: due gare per ogni weekend e qualifica in stile MotoGP
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