Alex De Angelis ha rilasciato un’intervista al blog performancemag.it in cui parla di come sono andati i recenti test con la MotoE a Jerez. De Angelis da tempo non è più solo un pilota ma è anche coach in Moto2 e inviato speciale ai box per Sky Motori. Questi diversi ruoli gli consentono di avere un punto di vista molto ampio. Nell’intervista infatti ha parlato dalle sensazioni di guida, delle caratteristiche della MotoE ma anche della formula del campionato e sulla sicurezza in pista. In questo post abbiamo voluto riprendere le sue parole sugli ultimi due punti.
Parlando del campionato, le parole di De Angelis sono state queste:
“La cosa importante era iniziare [il campionato MotoE]. È facile oggi dire che si poteva fare questo o quello anche se poi per anni non si è fatto nulla, le moto elettriche c’erano e ci sono già da anni. Il fatto di iniziare [un campionato monomarca] è un risultato ed un segnale forte, lo step successivo poi dovrà capirlo DORNA per comprendere la direzione dopo questa prima stagione 2019, analizzando tutti gli aspetti del Monomarca per poi magari ampliare sia il numero delle moto iscritte quanto quello delle gare. Il lato positivo è l’abbinamento tra monomarca [Energica] e la monogomma [Michelin]. Di fatto si tratterà di gare sprint e questo significherà assistere a gare con tutti i piloti in fila. A mio avviso saranno molto spettacolari, elemento che si tradurrà in interesse da parte del pubblico. Vincerà il pilota e la squadra, visto che le sospensioni saranno uguali per tutti se non per i setting, sarà soprattutto frutto del lavoro di squadra capire prima degli altri la giusta direzione.”
De Angelis è stato molto attivo nel porre l’attenzione sul tema della sicurezza:
“…. quando sei in pista da solo, girare con la MotoE non è un problema anche in virtù sia delle coperture Michelin super prestazionali che contrastano il peso in modo ottimale, sia dell’impianto frenante anteriore Brembo, molto azzeccato per questa moto, oltre al fatto che è possibile sfruttare il freno motore per rallentare. Tutto questo pacchetto è stato messo a punto in modo corretto per girare in pista. Quello che invece mi preoccupa, è l’abbinamento con la gara corta, visto che, con queste moto, sarà difficile fare la differenza tra una e l’altra e quindi, il momento più importante, sarà la partenza e la successiva prima curva. Una moto che pesa così tanto, in caso di un pilota che allunghi oltremodo la staccata magari dopo la partenza, può essere un problema in caso di classico contatto e successiva caduta. Quindi, in caso di caduta alla prima curva, mi spaventa una moto pesante che potrebbe centrare uno o più piloti. In accordo con gli altri piloti, con cui ho già parlato, proporremo griglie diversificate da due anziché tre piloti, oppure sfalsate tre/due/tre o, in ultima analisi, pianificare file più distanti tra loro. Noi siamo aperti a tutto pur di non creare una situazione troppo pericolosa alla prima curva …”
Anche il tema del suono o rumore della MotoE è stato analizzato da De Angelis in relazione alla sicurezza in pista:
“[il “farsi sentire” dagli altri piloti specie in staccate ed in sorpasso] è un problema ma non so valutarlo al 100%. Nei test mi sono posto il problema, soprattutto in fase di sorpasso dove mi chiedevo se il pilota che stavo superando avesse percepito quanto stava accadendo. Non essendo mai stato sorpassato poi, non ho mai avuto prova se potevo avere il feeling e la sensazione reale di quanto stava accadendo. È un punto di domanda che rimane nella mia testa…”
A questo link l’articolo originale di performancemag.it (link)