Come è fatta nel dettaglio la batteria della Ducati MotoE? Ecco tutto ciò che sappiamo finora.
La batteria è il cuore di ogni veicolo elettrico perchè immagazzina e trasferisce energia per alimentare il motore e tutti i sistemi del veicolo. Su una moto elettrica, il pacco batteria è anche l’elemento più vincolante per le masse e gli ingombri: sulla Ducati MotoE, esso è caratterizzato da una sagoma specificatamente pensata per seguire il naturale andamento della zona centrale della moto. Il peso dell’elemento è di 110 kg; ha una una capacità di 18 kWh e la presa di ricarica da 20 kW integrata nel codone. All’interno del pacco batteria, trovano posto 1.152 celle di forma cilindrica del tipo “21700”, di cui Ducati non ha dichiarato la chimica. L’intero sistema si basa su una tensione di 800V (carica completa) per massimizzare il rendimento, le prestazioni e l’autonomia del powertrain elettrico. Lo sviluppo di un’architettura ad alta tensione rappresenta qualcosa di mai affrontato prima su una moto. Inoltre, l’involucro del pacco batteria è realizzato in fibra di carbonio e svolge anche la funzione di parte stressata della ciclistica, così come fa il telaio monoscocca Front Frame in alluminio per la zona anteriore.
La batteria è raffreddata da un sistema a liquido. Questo sistema garantisce un’estrema regolarità delle temperature, con benefici importanti che riguardano sia la costanza delle prestazioni sia le tempistiche di ricarica. Una batteria elettrica tende a scaldarsi sia durante l’uso, sia durante la ricarica; per questo motivo la temperatura deve essere mantenuta sotto un certo valore prima dell’inizio di ognuna delle due fasi. Per ricaricare la Ducati MotoE, invece, non è necessario attendere che il pacco batteria si raffreddi del tutto: il processo può iniziare quasi contestualmente al rientro al box, perché il circuito di raffreddamento mantiene le celle della batteria dentro il campo di temperatura di progetto sia in pista che durante la ricarica. Per ricaricare la moto fino all’80% della sua autonomia sono necessari circa 45 minuti.
Tutte queste informazioni sono state divulgate da Ducati attraverso delle note ufficiali. Ma, per chi ama addentrarsi ancora di più nella tecncica, Epaddock si è procurato maggiori dettagli. Da questo punto in poi, troverete le informazioni supplementari che abbiamo ricavato intervistando alcuni personaggi chiave del progetto.
Partiamo dall’involucro della batteria: il casing. Esso è realizzato da due gusci in carbonio accoppiati lungo l’asse longitudinale della moto. Tra le due parti, è inserito un elemento metallico di supporto e rinforzo, per una maggiore robustezza della batteria che, come detto, deve svolgere la funzione di corpo centrale del telaio della MotoE.
Il corpo esterno, una volta chiuso, isola completamente gli elementi della batteria dall’ambiente esterno. Per questo, questo modello di accumulatore di energia si definisce di tipo “fully sealed” (completamente sigillato). Sul lato destro troviamo una valvola di sfiato per compensare variazioni di pressione tra l’interno della batteria e l’ambiente esterno. Sul lato sinistro, invece, è presente un disco di rottura: la sua funzione è quella di permettere la fuoriuscita di gas generati da un eventuale malfunzionamento delle celle. La posizione del disco di rottura è stata scelta in modo da direzionare lo sfiato dei gas lontano dal pilota.
Come abbiamo già visto, la batteria della MotoE è un elemento portante del telaio. Frontalmente è collegata all’elemento Front Frame, attraverso due punti di fissaggio per ogni lato. Posteriormente è connessa alle due piastre che collegano il perno del forcellone al motore elettrico. Quest’ultimo è fissato in modo rigido alla parte inferiore del corpo della batteria. I collegamenti elettrici sono nella parte terminale della batteria, quella che si estende sotto la sella del pilota.
Una delle caratteristiche principali della Ducati MotoE è il sistema di raffreddamento per la batteria. Il circuito che contiene il liquido di raffreddamento, composto da acqua e opportuni additivi anticorrosione, è formato da un radiatore, una pompa di circolazione e da un sistema molto articolato per lo scambio termico con le 1.152 celle. Il radiatore è posizionato nella zona frontale della moto, come in una normale modello a motore termico; in posizione più bassa, invece, è presente un radiatore più piccolo per il motore elettrico e l’inverter. Il liquido di raffreddamento, uscendo dal radiatore, passa attraverso una pompa che ne aumenta la pressione, così che il fluido stesso abbia la spinta per affrontare gli stretti passaggi del sistema di raffreddamento interno alla batteria. Dal punto d’ingresso nella parte inferiore della batteria, il liquido scorre in passaggi che lambiscono le celle per ottenere uno scambio termico capillare e uniforme di tutta la batteria. Una volta terminato il percorso interno, il fluido esce dalla batteria sempre della parte inferiore, per essere di nuovo convogliato verso il radiatore. Il vantaggio principale di questo sistema è quello di mantenere la temperatura della batteria della Ducati MotoE al suo valore ottimale sia in pista, sia durante la ricarica. Questo permette di evitare lunghe pause per il raffreddamento della batteria tra una fase e l’altra e di aumentare, quindi, il tempo di disponibilità della moto.
Immancabili su entrambi i lati della batteria, troviamo le luci di sicurezza: verdi, quando tutto è nella norma, rosse, quando l’integrità elettrica della moto è compromessa e solo il personale di sicurezza è autorizzato a intervenire sulla moto.
Ducati MotoE
Le foto del prototipo elettrico di Ducati
La batteria della Ducati MotoE è fornita da Podium Advanced Technologies, azienda di ingegneria di Pont-Saint-Martin in Val d’Aosta. L’impresa valdostana svolge attività di sviluppo e fornisce batterie ad alta tensione per la MotoE di Borgo Panigale, seguendo comunque il design e le linee di progetto definite da Ducati.
MotoE World Championship
Il calendario della MotoE 2023
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