Quest’anno la Gresini Racing affronta numerose sfide su più livelli. Carlo Merlini, responsabile commerciale e marketing del team delinea quelle nella MotoE World Cup e pone l’obiettivo della stagione: riportare a casa il titolo della categoria con Matteo Ferrari.
Il team Gresini Racing ha sempre avuto un certo feeling con le nuove avventure. Quando la Moto2 esordì nel motomondiale, nel 2010, la squadra italiana vinse il titolo con Toni Elias. Nove anni dopo si è ripetuta la stessa storia, con Matteo Ferrari che è diventato il primo vincitore della MotoE World Cup, la classe elettrica della MotoGP. Quest’anno l’aspetta una nuova sfida: la squadra fondata e cresciuta da Fausto Gresini torna nella principale classe del Motomondiale con un team indipendente, 7 anni dopo la sua ultima apparizione. Da qui parte la nostra intervista con Carlo Merlini, responsabile commerciale e marketing del team Gresini Racing da oltre vent’anni.
“Quest’anno la nostra sfida è su più livelli”, spiega Merlini, 52 anni, marchigiano di San Benedetto del Tronto. “La transizione da Aprilia a Ducati non rappresenta solamente un cambio di costruttore, ma è cambiato completamente lo schema operativo della squadra. Con Aprilia noi eravamo quelli che facevano tutta la “race operation” in pista, mentre Aprilia curava l’aspetto tecnico e la parte commerciale. L’organizzazione della squadra, i mezzi e le strutture nel paddock, la stessa iscrizione al campionato era di Gresini Racing, Aprilia aveva tutto l’aspetto tecnico e la parte commerciale. Per questo motivo, nel nuovo assetto della squadra, noi ci siamo trovati a ricostruire letteralmente da zero il budget per realizzare il progetto MotoGP e mantenere quello Moto2 e MotoE. Un impegno non da poco. In pratica, siamo tornati ad essere quello che siamo stati per 18 anni: un team satellite”.
Com’è organizzata ora la Gresini Racing?
“La direzione della squadra adesso è nella mani della famiglia Gresini, con Nadia a capo della struttura come amministratore delegato e i figli nei ruoli chiave. È stata una mossa molto coraggiosa. L’altra opzione sarebbe stata quella di cedere tutto: una via decisamente più semplice. Alla fine, hanno avuto la meglio i sentimenti ed è subentra la volontà di dar seguito non solo a un progetto e a un’azienda, ma anche ad un nome, quello di Fausto Gresini. A parte il vertice della società, il resto è rimasto lo stesso, con un gruppo di persone che sono qui ormai da vent’anni. Abbiamo fatto degli innesti nella struttura MotoGP perché c’erano degli ingegneri di Aprilia che andavano sostituiti, ma col fatto che abbiamo lasciato la Moto 3, avevamo del personale da promuovere e lo abbiamo portato nel progetto MotoGP”.
“Per la MotoE invece, Giuseppe De Gruttola continuerà ad essere il responsabile tecnico del progetto. I piloti saranno Matteo Ferrari e Alessio Finello. Importante novità per quest’anno è il nuovo sponsor: FELO. Loro sono un’azienda cinese che progetta e costruisce scooter elettrici, hanno quindi prodotti perfettamente in linea con la MotoE e con il concetto di mobilità sostenibile. Dal 2022 inoltre, tutto il personale Gresini Racing, quindi anche i piloti della MotoGP, utilizzeranno gli scooter elettrici FELO per gli spostamenti nel paddock, un altro passo verso l’obiettivo zero emissioni.
Aldo Drudi, che è il nostro designer da oltre 15 anni, ha studiato la nuova livrea della MotoE unendo l’azzurro 2122 del nuovo progetto Gresini Racing con il giallo fluo di FELO. L’azzurro 2122 è stato scelto in sintonia con il nuovo capitolo della Gresini Racing; abbiamo scelto il colore del cielo. Il codice è il Pantone 2122, che simbolicamente segna il passaggio dal 2021 al 2022 ed è comune a tutte le moto, dalla MotoE alla MotoGP. Abbiamo chiamato questa nuova realtà “The Next”, che indica “il successivo”, ciò che viene dopo, ma porta con sé anche ciò che c’era prima, l’identità Gresini Racing come l’aveva creata Fausto”.
Entriamo nello specifico della MotoE 2022: le novità introdotte quest’anno sono in linea con quello che vi aspettavate?
“Sì, direi di sì. Nel campionato c’è un dialogo sempre aperto tra l’organizzatore e i team e gli argomenti sul tavolo sono sostanzialmente sempre quelli: c’è la contribuzione alle squadre partecipanti, ci sono i temi più organizzativi, l’operatività e i cambi di regolamento. In particolare, quest’anno il regolamento avrà due importanti novità: la doppia gara per ogni round e il cambio del formato per le qualifiche dalla EPole alla Q1 e Q2. Questa seconda modifica serve per uniformare il format con le altre categorie. Per la verità, la EPole con il giro secco mi piaceva perché comunque erano dei bei secondi di visibilità per i team e gli sponsor. Mi rendo conto che nell’ottica del pilota era una sfida dura: un giro secco per decidere la posizione in griglia che in un campionato monomarca è cruciale. Di sorpassi in MotoE se ne vedono tanti, ma non è facilissimo fare grandi rimonte quando hai delle moto con delle prestazioni così livellate.
Per quanto riguarda le gare, sono sostanzialmente raddoppiate perché per ogni round ci saranno due gare. Personalmente penso che la vera crescita del campionato ci sarà nel momento in cui raddoppiamo i round all’interno del campionato e non le singole gare. Quando questo avverrà, permetterà alla MotoE di toccare nuovi mercati, nuove nazioni e darà un respiro più internazionale alla categoria. Già così però, l’organizzatore del campionato sta facendo molto per promuovere la MotoE, una categoria in cui crede molto e in cui c’è tantissimo margine di crescita”.
Campionato
Le squadre della MotoE World Cup 2022
Forse quest’anno mancano un po’ le novità a livello tecnico, cosa ne pensi?
“In effetti sì; la curva dell’evoluzione delle moto è stata sostanzialmente marginale, ma credo che questo succeda ogni volta che hai un mono-costruttore. Nel momento in cui non c’è una sfida tra vari costruttori probabilmente gli sforzi per sviluppare la moto sono contenuti. Mi ricordo che lo stesso è successo in MotoGP quando si è passati dal duopolio Michelin – Bridgestone al monopolio Bridgestone. Sono sicuro che gli investimenti di Bridgestone dopo che è diventata mono-costruttore sono diminuiti rispetto a prima.
Nei campionati mono-fornitori, le moto vengono sempre sviluppate il giusto, il ragionevole. Non dimentichiamoci che Energica ha avuto un inizio difficilissimo. Ci ricordiamo tutti quello che è successo a Jerez nel 2019, quando Energica ha dovuto ricostruire in pochissimo tempo da zero tutto quello che era andato distrutto. Il primo anno di COVID anche lì non è stato semplice, con il campionato che è iniziato a luglio. Probabilmente il 2021 è stato il primo anno normale per la MotoE. Io penso che Energica abbia fatto un gran lavoro, tenendo presente che è anche una piccola realtà rispetto ai grandi costruttori, è un’eccellenza della Motor Valley che ha fatto il kick-off del campionato in mezzo a tante difficoltà”.
Dal 2023 toccherà a Ducati fornire le moto elettriche per la MotoE World Cup, che idea ti sei fatto?
“Quella di Ducati è stata una scelta importante. Noi li conosciamo, sono i nostri partner nella MotoGP; questa scelta di fatto collocherà il campionato su un altro piano. Ero personalmente presente alla conferenza stampa di Domenicali ed Ezpeleta, la notizia la sapevo già da qualche settimana. Lì è stato fatto un bellissimo discorso molto interessante sul futuro della mobilità elettrica e delle strategie di Ducati in questo ambito. Energica ha fatto una versione Racing di un prodotto che avevano già in produzione di serie. Mi ha molto sorpreso che invece Ducati svilupperà la moto elettrica nelle gare e la porterà poi nel proprio catalogo tra qualche anno. Questo dà l’idea di come il campionato sarà una piattaforma per lo sviluppo tecnologico da applicare al prodotto di serie”.
Torniamo al team Gresini Racing in MotoE, siete soddisfatti dei traguardi che avere raggiunto fino a qui e che obiettivi avete per il 2022?
“Allora soddisfatti non lo si è mai. È chiaro che vogliamo visibilità per i nostri sponsor e questa va di pari passo con i risultati; delle tre stagioni in MotoE, la 2021 è stata quella per noi un po’ più difficile, quella in cui di fatto non siamo mai stati in gioco per il campionato. Nel 2019 abbiamo vinto il titolo, nel 2020 ce lo siamo giocato di fatto fino all’ultimo round, mentre l’anno scorso Ferrari ha avuto una stagione difficile. È stato comunque bravo ad ottenere il terzo posto finale in classifica, guadagnandolo centimetro dopo centimetro, grazie anche alla vittoria nell’ultima gara a Misano.
Noi abbiamo fatto tre stagioni importanti, con Ferrari che in classifica è sempre arrivato sul podio , di fatto è una garanzia, quindi mi aspetto che possa fare un’altra stagione di alto livello. Ecco, mi auguro di invertire il trend, abbiamo fatto primo, secondo e terzo quindi ora spero di tornare al primo posto. In squadra quest’anno abbiamo anche Alessio Finello, un pilota giovane che abbiamo preso dal CIV con l’obiettivo di farlo crescere; vediamo come si adatterà a una categoria completamente nuova per lui. In MotoE abbiamo visto che a volte l’esperienza è importante ma non basta essere solo un pilota forte, ci vuole anche un certo spirito di adattamento per imparare uno stile di guida diverso. Quindi dai, Matteo è il punto fermo, Alessio è il giovane che deve crescere, FELO è il nuovo sponsor: questi sono gli elementi che ci danno tanto entusiasmo e voglia di fare molto bene in questo 2022″.
Ora l’appuntamento è per la prima sessione di test della stagione, dal 7 al 9 aprile, a Jerez de la Frontera.
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