Dominique Aegerter è il vincitore della MotoE World Cup 2022; al terzo tentativo, il pilota del team Dynavolt Intact GP conquista il titolo di campione della classe elettrica della MotoGP. Come dice il pilota svizzero, ‘quest’anno nessuno avrebbe potuto fermarmi’, nemmeno in WSSP dove al momento Aegerter è il favorito alla vittoria finale.
Dopo due tentativi andati a vuoto, al suo terzo anno nella classe elettrica della MotoGP, Dominique Aegerter conquista il titolo di vincitore della MotoE World Cup 2022. Come dice il pilota svizzero in questa intervista: “Quest’anno nessuno avrebbe potuto fermarmi”. A dimostrarlo sono i numeri di Aegerter nella stagione 2022 della MotoE: tre vittorie, tre pole position e dieci podi. Solo in due gare il svizzero non è salito sul podio: nella gara di esordio a Jerez in cui è arrivato quarto, e in quella finale, a Misano, in cui il pilota del team Dynavolt Intact GP ha chiuso ancora al quarto posto. Impressionante anche la media punti di Aegerter: 18,9 punti a gara, di gran lunga la più alta mai registrata in MotoE. Oltre ad una fantastica stagione nel mondo delle moto elettriche, Aegerter è anche autore di un’impressionante stagione nell’altro mondo, quello delle moto ‘termiche’, in cui lo svizzero è il favorito per la vittoria nel mondiale Supersport
Fin dall’esordio nella classe elettrica della MotoGP, Aegerter aveva dimostrato un eccezionale feeling con la MotoE, conquistando un podio nella gara d’esordio (GP di Spagna) e la vittoria alla seconda gara nella nuova categoria (GP di Andalusia). Aegerter avrebbe potuto lottare per il titolo della MotoE già nel 2020 se non fosse stato coinvolto in due cadute causate da altri piloti nelle gare di Misano e di Le Mans. Due ‘zeri’ su sette gare totali nella stagione 2020 hanno impedito ad Aegerter di andare oltre il terzo posto finale alle spalle di Jordi Torres e Matteo Ferrari, nonostante le due vittorie stagionali.
Nel 2021, il pilota svizzero è stato più regolare anche se non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio. L’anno scorso Aegerter ha compromesso le sue chance di vittoria del titolo nella gara di Assen, cadendo al primo giro del GP d’Olanda per un errore in frenata nella chicane prima del traguardo. Quello zero in classifica, è costato ad Aegerter la vittoria della MotoE 2021. Vittoria però solo rimandata perché l’impressionante rendimento di quest’anno e tre vittorie (Le Mans, Mugello e Assen), hanno consentito allo svizzero del team Dynavolt Intact GP di diventare il terzo pilota a conquistare il titolo della MotoE World Cup dopo Matteo Ferrari (2019) e Jordi Torres (2020 e 2021).
Hai conquistato il titolo della MotoE World Cup al terzo tentativo; come ti senti ad esserci finalmente riuscito?
“Sono veramente molto felice di aver ottenuto il titolo della MotoE. Ci ho provato tre volte: il primo anno sono arrivato terzo, ma avevo perso punti perché ero stato buttato giù da altri piloti; l’anno scorso sono arrivato secondo lottando fino alla fine per il campionato nell’ultimo giro a Misano, ma poi ho avuto una penalità e ho perso il campionato.
Quest’anno credo che nessuno avrebbe potuto fermarmi. Ho fatto tre vittorie, tre pole e dieci podi senza cadere mai, né nelle prove né nelle gare. Ho fatto bellissime gare e grandi vittorie, quella al Mugello in particolare è stata incredibile, è stata la mia migliore vittoria in MotoE”.
A guardare i numeri sembrerebbe essere stata una stagione facile ma Aegerter ammette che non è stato così: “No, non è stata una stagione facile: Eric Granado è stato il mio rivale più forte, ma anche Ferrari e Casadei sono stati difficili da battere; entrambi avevano una moto molto veloce ed erano i più difficili da sorpassare”.
Come hai ottenuto questi risultati? Qual è stato il tuo punto di forza?
“Sicuramente l’esperienza è stato il mio punto di forza: aver corso con moto diverse e conoscere tutte le piste. È stato molto importante anche avere un’ottima squadra intorno a me, grazie a loro riuscivo subito a essere subito veloce. Una buona squadra è fondamentale per essere subito veloci, soprattutto in MotoE dove si fanno pochi km. In gara i miei punti di forza sono stati la frenata e la costanza, soprattutto negli ultimi giri. Ok, quelle della MotoE sono gare sprint (7-8 giri), ma io riuscivo ad essere molto veloce negli ultimi 2-3 giri e a frenare molto forte”.
A guardare come guidi e a giudicare dai tuoi risultati, sembra che a 31 anni tu sia al top della tua carriera.
“Ho 31 anni; sono sicuramente uno dei più vecchi del MotoE. Tuttavia, ho imparato molto nel corso della mia carriera; ho acquisito molta esperienza nello stile di guida, con le moto, con i team, con i circuiti, anche nell’allenamento e nell’atteggiamento mentale. Ora sono nel mio momento migliore. Negli ultimi due anni non ho avuto infortuni e ho avuto le migliori squadre intorno a me, così ho potuto concentrarmi sul mio stile di guida e sulle gare. Tutto ciò mi ha permesso di trarre il massimo profitto dal mio talento”.
Partecipare a due campionati, MotoE e WSSP, ti ha aiutato?
“Sì, certo. Quando tutto funziona bene, ti dà una buona motivazione, buone sensazioni e ti senti in un buon flow. Le gare sprint aiutano a essere aggressivi nei primi giri mentre le gare della Supersport aiutano a trovare il ritmo; le gare sono il miglior allenamento, non c’è allenamento migliore delle gare stesse.
Oggi che i calendari sono molto fitti, non è facile gareggiare in due campionati che non abbiano eventi in concomitanza. Nel 2021 ho saltato due gare della Supersport perché nello stesso fine settimana c’era una gara della MotoE. La sfida principale è mantenere la condizione fisica al top durante tutto l’anno, anche perché si passa molto tempo in viaggio. Altro aspetto cruciale è quello mentale: bisogna resettare la mente tra una gara e l’altra. Bisogna guardarsi indietro per chiudere l’ultima gara e guardare subito avanti per preparare quella nuova. Quando si disputano tre o quattro gare di fila, può essere molto impegnativo dal punto di vista fisico che mentale”.
Con Ferrari, Torres e Granado, sei stato uno dei protagonisti della prima fase della MotoE World Cup; come giudichi la categoria e cosa pensi della prossima fase?
“Sì, nel 2019 non ho partecipato alla MotoE, ma ne ho preso parte nei tre anni successivi. Nel 2020 sono entrato in MotoE per avere la possibilità di tornare in Moto2. Ero il pilota di riserva in Moto2 per il team IntactGP e ho fatto alcune gare, ma speravo di tornare in Moto2 a tempo pieno nel 2021. Purtroppo, non è stato così; non potevo tornare nel Campionato del Mondo, quindi ho deciso di rimanere in MotoE e di partecipare al Mondiale Supersport.
In MotoE aspettavo, anno dopo anno, che la moto si sviluppasse e si evolvesse ma non è stato così. Quest’anno avevo più o meno la stessa moto che Jesko Raffin (pilota del team Intact GP nel 2019, ndr) aveva all’inizio. Non so perché: forse è stata la pandemia nel 2020 e nel 2021, durante la quale, sicuramente, non è stato facile sviluppare la moto, o forse è stata una questione di budget.
L’anno prossimo ci sarà Ducati che svilupperà una nuova moto, ma credo che la moto non avrà il potenziale per essere veloce come una Moto2 o una MotoGP. Inoltre, il peso sarà superiore a quello delle altre moto e la durata della gara non sarà la stessa di una GP, ma vedremo cosa succederà se la guiderò.
Il mio obiettivo per il 2023 è passare nel mondiale Superbike, ma solo se riuscirò a ottenere un buon contratto con una buona moto e una buona squadra. Se non sarà così, resterò con TenKate in WSSP e Dynavolt Intact GP in MotoE. Aspettiamo di vedere cosa succederà nelle prossime settimane”.
Foto: motogp.com e Dynavolt Intact GP MotoE team
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