A partire dal prossimo anno, Ducati fornirà per quattro anni le moto per la MotoE World Cup. In questo post abbiamo fatto il punto sul progetto Ducati MotoE, raccogliendo tutte le informazioni attualmente disponibili sulla moto elettrica made in Borgo Panigale.
Se seguite regolarmente Epaddock, siete già completamente aggiornati sul progetto Ducati MotoE grazie ai post pubblicati nei mesi passati. Se invece siete lettori saltuari, o siete per la prima volta su Epaddock, qui potete recuperare il terreno perduto, trovando tutte le informazioni disponibili sul prototipo di moto elettrica che il costruttore italiano sta realizzando per la MotoE World Cup 2023.
L’annuncio
Il 21 ottobre 2021, Ducati ha annunciato che sarebbe diventata il fornitore unico della MotoE World Cup, la classe elettrica della MotoGP, a partire dal 2023. L’accordo siglato con Dorna Sports, organizzatore e promotore del campionato del mondo MotoGP di cui la MotoE fa parte, ha la durata di quattro anni, fino al 2026.
Si tratta di un passo storico per la Casa motociclistica di Borgo Panigale che, seguendo la sua consuetudine di utilizzare le competizioni come laboratorio per tecnologie e soluzioni che poi diventano realtà per tutti i motociclisti, entra nel mondo dell’elettrico partendo dall’ambito più sportivo, quello della classe elettrica del Campionato del Mondo MotoGP.
Il progetto
La Ducati MotoE è frutto del lavoro congiunto del team Ducati Corse e dei progettisti dell’R&D Ducati, guidati da Roberto Canè, eMobility Director Ducati.
Le sfide più importanti nello sviluppo di una moto elettrica da competizione rimangono relative alla dimensione, al peso e all’autonomia delle batterie. L’obiettivo dichiarato da Ducati è quello di mettere a disposizione di tutti i partecipanti della MotoE World Cup moto elettriche che siano altamente performanti e si caratterizzino per la loro leggerezza. Focus dichiarati del progetto sono, oltre alle prestazioni, il contenimento del peso e la costanza di erogazione della potenza nel corso della gara, ottenuta anche grazie all’attenzione nello sviluppo di un sistema di raffreddamento adeguato all’obiettivo.
Le prime immagini
Poco prima di Natale, Ducati ha svelato il suo prototipo elettrico, denominato per ora “V21L”. Nell’occasione la moto ed è stata portata in pista da Michele Pirro, pilota professionista e collaudatore Ducati dal 2013, che ha testato le caratteristiche tecniche e le potenzialità della prima moto elettrica Ducati sul Circuito Marco Simoncelli di Misano.
La Ducati MotoE in pista
A metà aprile, Ducati ha rilasciato un video, girato sul tracciato di Vallelunga, in cui il prototipo della MotoE è guidata da Alex De Angelis. Il pilota di San Marino è un veterano del Motomondiale e un ex pilota della MotoE, avendo preso parte alle prime due edizioni della MotoE World Cup, nel 2019 e nel 2020. La squadra dei piloti che stanno testando la Ducati MotoE e che contribuiscono allo sviluppo sono: Michele Pirro, Alex De Angelis e Chaz Davies. Anche l’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, ha ammesso di aver guidato la Ducati MotoE in pista nei test svolti sul circuito del Mugello.
Proprio in occasione dei test svolti a maggio al Mugello, è stato registrato il video di una inedita prova di partenza con Chaz Davies in sella alla Ducati MotoE e Michele Pirro sulla Ducati MotoGP. Come si vede nel video qui sotto, nella prima fase di accelerazione le due moto hanno prestazioni molto simili, con tempi da 0 a 100% di circa 2,5 secondi.
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L’analisi tecnica
Al momento Ducati non ha comunicato nessun dato tecnico ufficiale ma dalle immagini è già possibile ipotizzare alcune delle scelte tecniche adottate sulla “V12L”.
Le sfide più importanti nello sviluppo di una moto elettrica da competizione rimangono relative alla dimensione, al peso e all’autonomia delle batterie.
Sulla Ducati MotoE la batteria è installata in posizione centrale dove su una moto a combustione interna si trova il motore. Probabilmente la forma non sarà un parallelepipedo come nell’ attuale MotoE, ma avrà una forma più complessa.
Dalle immagini si vede una struttura in carbonio che contiene la batteria e che svolge anche funzione portante. Piastre metalliche si collegano alla parte inferiore della struttura in carbonio per completare il telaio.
Il motore elettrico è in basso, tra il leveraggio della sospensione posteriore e la batteria stessa ed è posizionato quasi in verticale rispetto al pignone. La posizione dell’albero del motore elettrico e del pignone non coincidono, segno che è presente un riduttore a rapporto fisso. Dalle immagini non si vede la posizione dell’inverter ma la collocazione della presa di ricarica lascia immaginare che sia posizionato dietro la batteria, verso il telaio reggisella. Questa ipotesi è supportata anche dai cavi di alimentazione del motore che scendono in verticale dall’inverter verso il motore.
Tornando alla batteria, risulta subito evidente come non ci siano prese d’aria per il suo raffreddamento ma ci sia invece un grande radiatore che si estende per tutta la sezione frontale della moto. Il radiatore è diviso orizzontalmente in due, con la parte inferiore che probabilmente è dedicata al motore e all’inverter mentre quella superiora alla batteria.
Questo elemento è il più interessante della MotoE di Ducati. A domanda diretta, Claudio Domenicali, AD di Ducati, ha risposto che avrebbero illustrato il sistema di raffreddamento della batteria nel 2022 ma la presenza di un radiatore e l’assenza di prese d’aria indica che la batteria della V21L è raffreddata a liquido.
Questo è l’elemento tecnico chiave per raggiungere gli obiettivi dichiarati del progetto che sono, oltre alle prestazioni, il contenimento del peso e la costanza di erogazione della potenza nel corso della gara.
Sul fronte della ciclistica, spicca immediatamente il forcellone posteriore a due braccia, con ampi vuoti di alleggerimento e la sospensione dotata di link progressivo. In diversi punti si vede un uso esteso di fibra di carbonio e titanio per il contenimento del peso.
Sul fronte della sicurezza, immancabile la luce verde/rossa sui lati della moto per indicare che la moto è integra dal punto di vista elettrico e che può essere spostata dopo un incidente.
Parlando di numeri si possono fare solo delle ipotesi. Il peso complessivo potrebbe essere di circa 210-220kg, l’accelerazione da 0-100km/h, come abbiamo visto nel video, è simile a quella della MotoGP (2.5 sec circa) mentre i tempi sul giro dovrebbero tra i 2 e 3 secondi inferiori a quelli dell’attuale MotoE.
Foto e video: Ducati
Intervista a Claudio Domenicali
La MotoE di Ducati? A cuor leggero
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