I primi test della MotoE World Cup 2020 sono in programma a Jerez de la Fronteira dal 10 al 12 marzo; queste sono le principali novità che ci aspettano per la seconda edizione della classe elettrica della MotoGP.
Partendo dallo schieramento, rispetto all’anno scorso, è cambiato un pilota su tre; i team manager hanno scelto piloti più giovanni abbassando l’età media della categoria di due anni. Non ci sono più De Puniet, Foray, Terol, Garzò, Savadori, Gibernau e Raffin e al loro posto troviamo Zaccone, Marcon, Aegerter, Torres, Medina, Cardelus e Tulovic. (qui lo schieramento della MotoE 2020)
Il calendario prevede sette gare su cinque circuiti europei. La prima tappa è il 3 maggio sulla pista spagnola di Jerez e a seguire: Assen (Olanda), Spielberg (Austria), Misano (San Marino) e Valencia (Spagna). Su questi ultimi due circuiti si svolgono due gare, una il sabato e una la domenica. Le date sono le stesse in cui avvengono le gare delle altre classi del motomondiale. (qui il calendario completo)
Prima di allora sono programmate due sessioni di test, una dal 10 al 12 marzo e una dall’8 al 10 aprile, entrambe sul circuito Angel Nieto di Jerez.
Nicola Goubert, il Direttore Esecutivo MotoE World Cup, ci ha spiegato che per il primo test è stato definito un programma di lavori che riguarderà i nuovi componenti della moto, le procedure e i sistemi di ricarica. In ognuno dei tre giorni di test sono previste tre sessioni di prove libere. I principali componenti che verranno testati sono: un nuovo set up del motore per avere più coppia a bassa velocità, una nuova gomma posteriore e diverse opzioni di set up della sospensione anteriore. Oltre alla moto, le novità riguarderanno anche i sistemi di ricarica: nei box saranno presenti le stazioni di ricarica di seconda generazione e i ricaricatori mobili ad usare sulla griglia di partenza. La prima parte dei test verificherà il funzionamento di questi ultimi e dall’esito dipenderanno le decisioni che Dorna prenderà sulla durata delle gare per il 2020.
Passando ai pneumatici, le gomme fornite nel 2019 da Michelin hanno dato ottimi risultati, sopratutto l’anteriore di derivazione MotoGP. Alcuni piloti però hanno sofferto movimenti del posteriore in fase di uscita di curva; per questo la società francese testerà diverse soluzioni per fornire un pneumatico più stabile e controllabile. (Qui tutti i dettagli delle gomme 2019)
Per quanto riguarda le sospensioni, nella prima edizione del campionato sono stati messi molti paletti in questo campo: i team erano in grado di modificare pochi elementi delle sospensioni Ohlins: di fatto solo il livello dell’olio, la durezza delle molle e poco altro. Per il 2020 verranno introdotte più variabili, in particolare sarà possibile lavorare sull’effetto smorzante della forcella anteriore.
Parlando di durata delle gare, nel 2020 ci sarà un giro in più grazie ai caricatori portatili che porteranno la batteria al 100% dopo il giro di formazione, direttamente sulla griglia di partenza. Al tempo stesso anche le stazioni di ricarica fisse evolveranno: la versione 2.0 fornita da EnelX prevede una batteria integrata da 50kWh in grado di ricaricarsi lentamente dalla rete elettrica del circuito per poi trasferire velocemente l’energia alla batteria della moto durante la ricarica rapida (durata dai 20 ai 30 minuti).
Si arriverà così a gare di circa 8 giri, equivalenti a 15 minuti. Questa è attualmente la durata che Dorna ritiene giusta affinchè i piloti possano scegliere una sola strategia: andare il più forte possibile dal primo all’ultimo giro.
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