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Il motore è l’elemento distintivo di una moto e ne determina il carattere e l’immagine: bicilindrica, monocilindrica, a 4 cilindri in linea, a V, a L, elettrica. Nel caso di moto elettrica, la funzione del motore è quella di convertire l’energia elettrica fornita dalla batteria in energia meccanica per mettere in movimento la moto.
I componenti che servono a mettere in rotazione l’albero del motore elettrico sono lo statore ed il rotore; il primo è fisso mentre il secondo è solidale all’albero e ruota con esso. Il rotore è messo in movimento dal campo magnetico generato dal flusso di corrente alternata che passa negli avvolgimenti dello statore. Il moto del rotore è trasmesso al pignone della trasmissione finale in modi diversi: attraverso una cascata di ingranaggi, una cinghia, un cambio. Esistono anche casi in cui il pignone è fissato direttamente su un’estremità del motore.
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Nel caso della MotoE, il motore impiegato è del tipo a magneti permanenti (Permanent Magnet AC Motor – PMAC) e trasmette il moto alla ruota attraverso un riduttore a rapporto fisso e una catena.
Un motore elettrico ha una curva di potenza che cresce con il numero di giri per la maggior parte del campo di utilizzo fino a stabilizzarsi ad alti giri. La curva di coppia invece ha il suo massimo già a zero giri e si mantiene costante per buona parte dal campo di utilizzo fino poi a dimezzarsi in corrispondenza al massimo del numero di giri.
Le curve di coppia del motore elettrico e del motore endotermico hanno andamenti opposti con importanti effetti sul comportamento della moto. Riferendoci ai giudizi dei piloti della MotoE, in uscita da una curva lenta, quindi a basso numero di giri del motore, la coppia della moto è sorprendente già alla minima rotazione dell’acceleratore. Nei curvoni veloci invece, il motore elettrico lavora nella zona in cui il valore di coppia si è abbassato e si può quasi affondare completamente l’acceleratore, cosa impensabile, ad esempio, con una Moto2 che nella analoga situazione ha il motore al massimo della coppia.
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Un altro effetto importante del motore sullo stile di guida di una moto elettrica è la maneggevolezza. Un motore endotermico è caratterizzato da masse notevoli in movimento, il cui effetto giroscopico tende a ridurre la maneggevolezza della moto. Questo può essere ridotto variando la configurazione del motore ma non è eliminabile. In un motore elettrico, l’unica massa in rotazione è quella del rotore ed è oltremodo ridotta. Per questo motivo una moto elettrica risulta molto più maneggevole di una moto con motore endotermico di peso analogo.
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