Mattia Casadei è il campione del mondo MotoE 2023. Qualche giorno dopo la vittoria del titolo mondiale, Casadei ci ha raccontato le varie emozioni che ha provato nel raggiungere questo importantissimo traguardo.
Mattia Casadei è il campione del mondo della MotoE 2023. Il ventiquattrenne pilota del team HP Pons Los40 diventa il nuovo campione della MotoE, dopo Matteo Ferrari (2019), Jordi Torres (2020 e 2021) e Dominique Aegerter (2022).
Qualche giorno dopo la vittoria del titolo mondiale, Casadei ci ha raccontato le varie emozioni che ha provato nel raggiungere questo importantissimo traguardo.
“Sono molto felice perché il mondiale era il mio obiettivo per quest’anno, e l’ho raggiunto. Ho iniziato la stagione con l’obiettivo di vincere e questo mi ha dato grande carica e molta energia. Sapevamo di essere molto forti, ma nelle prime gare abbiamo avuto qualche problema. Quando poi, da Silverstone in avanti, tutto ha iniziato ad andare bene, prendevo il ritmo giusto e vincevo le gare, tutto è stato fantastico”.
Cosa ha fatto la differenza in questa stagione?
“Nella prima metà della stagione non eravamo al 100% ma conoscevamo il nostro potenziale e sapevamo di poter vincere e così è stato. Mi sono allenato molto durante la pausa estiva ma due settimane prima di Silverstone, mentre ero in spiaggia a giocare con i miei amici, mi sono lussato la spalla e ho passato due o tre giorni molto brutti perché pensavo: “Oh no, quando salterò di nuovo in sella non sarò al top”. Ho continuato ad allenarmi e a concentrarmi sul mio obiettivo. Quando sono tornato in sella a Silverstone mi sentivo a posto e sono stato subito molto veloce, poi è arrivata la prima vittoria e da lì in poi tutte le altre”.
Quando Paolo Simoncelli ti ha proposto di prendere parte alla MotoE 2019, tu cos’hai pensato?
“Gli ho detto di sì e poi è andata bene, ma in quel momento non sapevo nemmeno cos’era la MotoE, era il primo anno e nessuno la conosceva ancora. È una strada che sono molto contento di aver preso e devo ringraziare Paolo per avermela proposta.
Con Paolo ci siamo incontrati per la prima volta nel 2013, ci ha presentato Aldo Drudi che è un mio caro amico. Con la Sic58 Squadra Corse abbiamo fatto sia il CIV che il CEV prima di arrivare alla MotoE.
In questi anni abbiamo creato un bellissimo rapporto, lui è una gran persona. Gli voglio bene, ha sempre creduto in me anche quando mi tirava le orecchie; se sono arrivato a questo grande risultato, è anche per merito suo”.
Dopo tre anni con la Sic58 sei passato nel team di Sito Pons, com’è andata?
“Pons aveva una squadra sia in MotoE che in Moto2 e questo avrebbe potuto aiutarmi a passare più facilmente in Moto2, un giorno. In più la squadra di Pons aveva vinto due titoli della MotoE con Jordi Torres, era la squadra campione.
I risultati si sono visti subito, già dal primo anno ho fatto molto bene e poi quest’anno ho vinto il titolo mondiale. Nel team Pons, il primo anno, ho incontrato Torres che si è dimostrato un gran compagno di squadra, mi ha aiutato e ho imparato tanto da lui. Mi spiace che Sito Pons chiuda la squadra e che l’anno prossimo non partecipi più al Motomondiale. Però gli ho fatto un bel regalo prima di lascairci!”
E del passaggio dalla MotoE di Energica a quella di Ducati, cosa ci dici?
“Fin dai primi test la cosa che mi ha colpito di più è stato il telaio e la maneggevolezza della nuova moto. La Ducati è più simile alle moto da corsa che conosco, puoi spingere di più grazie anche al fatto che pesa di meno. Con la Ducati riesco ad essere anche più incisivo in frenata, che è uno dei miei punti di forza. Con al V21L riesco a fare ancora più la differenza, frenando molto più forte. Anche la novità del freno elettronico posteriore ha funzionato molto bene.
I vantaggi della nuova moto si sono visti bene nei tempi sul giro ma c’è ancora margine per far meglio. Quest’anno le gomme hanno rappresentato un po’ il limite, ma già quelle che abbiamo provato nei test di Misano e che saranno la base per quelle del 2024, sono state un bel passo avanti”.
Torniamo al weekend di Misano: per la vittoria del mondiale hai indossato un casco celebrativo, com’è nato?
“È un casco celebrativo a sorpresa che mi ha fatto Aldo Drudi, non ne sapevo niente finché non me l’hanno passato mentre festeggiavo dopo il traguardo; l’ho visto lì davanti e l’ho indossato. Ha fatto tutto Aldo, sia la grafica sia il motto ‘Bel Colpo’, io non avevo nemmeno pensato di chiederlo. È stupendo”.
Dietro, sul casco, c’è un simbolo legato a One Piece?
“Sì, esatto. One Piece è un cartone animato giapponese che guardo e che mi piace molto e mi piaceva l’idea di legarlo a me e portarlo in pista. Così ho aggiunto il cappello di paglia del protagonista di One Piece al mio leoncino e ho messo quest’immagine sul casco”.
La serie racconta della ricerca del mitico tesoro del pirata Roger, il One Piece appunto, che tutti vogliono ottenere; qual è il One Piece di Mattia Casadei?
“Eh, il mio One Piece è di diventare il pilota migliore di tutti e quest’anno in MotoE ci sono riuscito. Ora vediamo se riusciamo a ripetere questo risultato anche in altri ambiti”.
Quali, ad esempio?
“Il mio sogno è di diventare un pilota della MotoGP e per farlo bisogna passare dalla Moto2. Mi piacerebbe molto fare il mondiale Moto2 l’anno prossimo, però so che è difficile, tutti vogliono arrivarci. Al momento qualche piccola possibilità ancora c’è ma non c’è niente di sicuro, c’è un gran movimento di piloti che bussano per entrare. Diciamo che tra quelli della MotoE che vorrebbero passare in Moto2, io dovrei essere il favorito (ride – ndr). Se dovesse sfumare la Moto2, correrò da campione del mondo in MotoE”.
E nel frattempo, adesso che la MotoE è finita, cosa farai?
“Vado avanti a festeggiare fino al prossimo anno”.
Nota post intervista – A partire dal GP del Giappone, Mattia Casadei parteciperà al mondiale Moto2 con il team Fantic Racing fino alla fine della stagione.
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Foto: MotoGP
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