Jesko Raffin, 23 anni, è svizzero, è campione CEV Moto2 ed è il pilota del team Dynavolt IntactGP nella MotoE World Cup 2019. Raffin ha racconta al magazine Motorsport-Total il suo punto di vista sulla MotoE, sulle gare e sopratutto su quanto conta il pilota. Vi riportiamo di seguito alcuni passaggi dall’originale in tedesco.
“Uno degli aspetti interessante della MotoE sono i piloti: alcuni sono giovani mentre altri sono dei veterani, arrivano da diversi campionati (CEV Moto2, Endurance, MotoGP, SBK – ndr), alcuni sono stati campioni del mondo. Questo rende il confronto molto avvincente.”
“Sulla moto le modifiche al set-up sono limitate, è un po’ come nella Moto2 se prendiamo i piloti con la Kalex”, spiega Raffin. “Non si può fare molto (tecnicamente), sulla MotoE anche meno. Alla fine quindi è il pilota che fa davvero la differenza”.
Raffin aggiunge: “In gara è estremamente difficile andare via, prendere vantaggio o recuperare dopo un errore. Ciò è dovuto esclusivamente alla breve distanza di gara (tra i cinque e gli otto giri – ndr) come è stato dimostrato nelle due gare della stagione corse finora.”
“La nostra squdra lavora bene, i tecnici sono in gamba, però le squadre con due piloti hanno un leggero vantaggio al momento. Questo perchè hanno più dati e possono vedere dove un pilota va più forte e dove è meglio l’altro. Al momento penso che il mio valore sia tra i primi 8.”
Il prossimo appuntamento con la MotoE è per il round di Misano, con 2 gare della MotoE in programma nel weekend (qui i giorni e gli orari).
L’intervista integrale in tedesco a Jesko Raffin è disponibile su Motorsport-Total.com (qui il link).