Già presente in MotoGP come fornitore unico di pneumatici dal 2016, Michelin ha accettato di essere partner anche per l’organizzazione della MotoE World Cup. I motivi li aveva dichiarati Matthieu Bonardel, Direttore di Michelin Motorsport, al momento della presentazione del nuovo campionato: “Fin dai suoi esordi, Michelin ha scelto progetti volti a migliorare la mobilità e a renderla più sicura, più economica e più rispettosa dell’ambiente. La MotoE World Cup è uno di questi. Con la creazione di questo nuovo campionato, FIM e Dorna Sports stanno dando una risposta forte e concreta ai problemi della mobilità, presentando la prima competizione per moto elettriche al 100%. Questo sarà un prezioso laboratorio di sviluppo per le innovazioni che potrebbero comparire nei pneumatici standard Michelin di domani. Siamo quindi lieti di partecipare alla fondazione di questo nuovo campionato come partner tecnologico.”
Una volta presa la decisione, lo sviluppo del progetto è passato nelle mani di Piero Taramasso, 30 anni passati in Michelin di cui la metà nel settore Motorsport. Oggi Taramasso è responsabile dell’attività a due ruote di Michelin Motorsport e si occupa sia di pista che di offroad. Incontrandolo in occasione del GP di San Marino a Misano, ci ha raccontato che quando Michelin ha iniziato a lavorare al progetto MotoE, la ricerca si è indirizzata verso tre aree: un prodotto commerciale, la gomma della MotoGP e quella sviluppata per i campionati Superbike in cui opera Michelin. Ad eseguire i test per arrivare ad una decisione sono stati Alessandro Brannetti, il collaudatore ufficiale di Energica, e Loris Capirossi. Lo stile di guida diverso di questi due piloti (Capirossi ad esempio ha una frenata più aggressiva) ha permesso di svolgere una serie di test in condizioni molto differenti.
La scelta è ricaduta su un pneumatico anteriore di derivazione MotoGP e su una gomma posteriore sviluppata dall’esperienza nei campionati Superbike nazionali (es. Francia e Spagna). La casa francese ha definito una gomma anteriore da 3,75×17 pollici con la stessa struttura di quella della MotoGP per la capacità di sostenere carichi elevati. La mescola, pur essendo derivata dalla MotoGP, è specifica per la MotoE: è infatti di tipo medio per adattarsi bene sia alle alte che alle basse temperature.
Il posteriore è da 6×17 pollici, ha una struttura molto morbida perchè è meno stressato rispetto ad una MotoGP e la mescola è di tipo extra-soft per avere un grip istantaneo. Fa eccezione la gomma preparata per il GP in Austria: date le caratteristiche peculiari del Red Bull Ring, Michelin ha fornito una gomma con una mescola leggermente più dura, diciamo una media-soft invece che una extra-soft.
In tutte le gare svolte finora, le prestazioni delle gomme sono state pari alle attese, con prestazioni paragonabili sia nelle sessioni del mattino con asfalto freddo, sia con il caldo. L’usura è risultata uniforme e ha permesso prestazioni costanti dall’inizio alla fine della gara. Questo nonostante la MotoE non sia dotata di traction control, il che rende più gravoso il lavoro della gomma posteriore. Taramasso ha spiegato che lo stile di guida che i piloti hanno sviluppato per la MotoE richiede tanta percorrenza di curva, è uno stile molto più simile alla Moto3 che non alla MotoGP, e in questa situazione le prestazioni delle gomme si sono dimostrate estremamente stabili, con angoli di piega anche di 60° (dato LCR E-team riferito a Misano).
Nell’immediato non sono previsti sviluppi per l’anteriore mentre si sta lavorando sul posteriore: alcuni piloti hanno riscontrato un leggero ondeggiamento della moto aprendo il gas in uscita di curva con la moto già dritta.
Per altri dettagli sulle gomme Michelin per la MotoE, incluse quelle da pioggia, potete consultare la sezione “pneumatici MotoE“.