Dopo l’incidente di Jerez nel 2019 e il Covid nel 2020, per la terza volta la MotoE ha rischiato di non disputarsi. C’entrano la fine della sponsorizzazione di Enel e gli impianti elettrici dei circuiti del motomondiale. Ecco com’è andata.
Dopo un’attesa più lunga del solito, Dorna Sport ha diramato il calendario del MotoE World Championship 2025. Mentre il calendario della MotoGP si conosceva già da un paio di mesi, quello della WSBK da diverse settimane, e così via per Junior GP, mondiale Endurance e MXGP, quello della classe elettrica della MotoGP è stato l’ultimo ad essere presentato.
Ancor più strano è stato vedere che le gare nel 2025 saranno meno di quelle dei due anni precedenti. Se infatti nel 2023 e nel 2024 le gare erano state 16 su otto circuiti, l’anno prossimo saranno due in meno e i circuiti ad ospitare la MotoE scenderanno a sette. Un approccio in controtendenza sia con il passato della MotoE, sia con il numero sempre crescente di appuntamenti della MotoGP.
Anche la sequenza delle gare durante l’anno appare anomala, con il primo appuntamento a Le Mans, seguito da uno stop di quasi due mesi prima di arrivare ad Assen. Da lì in poi passerà un altro mese e mezzo prima di affrontare ben otto gare in un solo mese tra Austria, Ungheria, Catalogna e San Marino. La conclusione della stagione sarà a Portimao, dopo quasi altri due mesi di pausa.
Come mai? Perché è servito così tanto tempo per fare un calendario disomogeneo e più corto del solito? La risposta è che, ad un certo punto, non si sapeva nemmeno se ci sarebbe stato un campionato MotoE nel 2025. Ma andiamo con ordine.
Siamo a giugno, al Mugello per il GP d’Italia. Nel paddock della MotoE incontriamo come sempre i tecnici di Enel che si occupano dell’infrastruttura di ricarica per tutte le Ducati V21L del campionato. Qui, veniamo a sapere che Enel non sarà più il Title Sponsor del campionato. Sembra una cosa naturale, dopo sei anni in cui la società elettrica italiana ha unito il suo nume a quello della MotoE. Ci sta. Viene meno la sponsorizzazione del campionato ma Enel continua a supportare il mondiale elettrico della MotoGP fornendo personale e sistemi di ricarica.
Dopo qualche settimana, però, la situazione cambia radicalmente. Enel non lascia solo il ruolo di sponsor principale, ma decide di disimpegnarsi completamente dalla MotoE. La società elettrica italiana decide di intraprendere una nuova strada e di investire nelle sponsorizzazioni calcistiche. Si inizia con l’annuncio della partnership con la Società Sportiva Calcio Napoli il 12 luglio, seguito, nei due mesi successivi, da quelli con AS Roma, Atalanta BC, Cagliari Calcio, FC Internazionale Milano, Juventus FC, SS Lazio e Torino FC. Enel diventa così Official Energy Partner di otto importanti club del campionato italiano di calcio di serie A.
Tutto bene, se non fosse per il fatto che senza Enel, alla MotoE mancano i sistemi di ricarica delle moto e il sistema di gestione dell’energia che Enel, in questi anni, aveva fornito per sopperire alle carenze delle reti elettriche di molti circuiti in cui la MotoE ha corso.
Il problema non è da poco, anzi, è essenziale. Nel 2019, alla vigilia della prima edizione del campionato, ci si rese conto che alcuni circuiti non erano dotati di un sistema elettrico in grado di sopportare i picchi di corrente elettrica richiesti dalle moto durante la ricarica. Cavi, trasformatori, sottostazioni elettriche, tutto era pensato per un carico elettrico modesto, niente a che vedere con la corrente necessaria per ricaricare contemporaneamente 18 batterie da 20 kWh e 400 V. Da qui l’idea dei tecnici di Enel di realizzare degli speciali caricatori con una batteria integrata. L’idea di base era di assorbire dalla rete elettrica poca energia, ma in modo continuo, per caricare le batterie dei caricatori. Nella fase di ricarica della moto, l’energia non veniva quindi presa dalla rete elettrica ma dalla batteria dei caricatori stessi. Questo ha permesso alla MotoE di correre su circuiti come Jerez o il Sachsenring con un sistema elettrico non dimensionato per la categoria.
Ora torniamo al campionato 2025: tutto d’un tratto mancano questi speciali caricatori e, in buona parte dei circuiti, non è più possibile coprire i 550 kW di potenza di picco necessari per ricaricare le moto. Non solo, ma questa potenza deve essere fornita attraverso una linea elettrica dedicata, separata dalle altre utenze del circuito. Non tutti ce l’hanno e per questo non si può più correre a Jerez, al Sachsenring o al Mugello a meno che questi circuiti non modifichino la loro rete elettrica.
In pole position sul fronte opposto c’è il circuito di Misano, che prima ancora che nascesse questa criticità, aveva già programmato una serie di lavori che andavano ben oltre le necessità della serie elettrica della MotoGP. Serve comunque trovare altri circuiti. La pista di Barcellona, pochi anni fa, aveva fatto una serie di lavori per ospitare eventi e gare legati alla mobilità elettrica, quindi è praticamente a posto, al netto di minimi interventi. Il Balaton Park, in Ungheria, si è detto quasi pronto, anche in questo caso con poche modifiche. A poco a poco, anche altri circuiti confermano di potersi dotare di quel che serve alla MotoE e così al calendario vengono aggiunti Le Mans, Assen, Portimao e il Red Bull Ring. Quest’ultimo è quello a cui competono le maggiori modifiche ma conferma che sarà pronto nei tempi richiesti.
Mentre si va delineando la lista dei tracciati su cui gareggiare, si valutano i possibili fornitori dei nuovi sistemi di ricarica. La decisione finale non è ancora stata presa, ma in questi giorni, a Misano, Dorna e Ducati stanno svolgendo delle simulazioni per decidere quali saranno i sistemi idonei per il mondiale 2025.
L’addio di Enel ha esposto il campionato nel 2025 ad un nuovo rischio ma, le soluzioni che si stanno delineando rappresentano un passo avanti per la MotoE in termini di semplicità di gestione. Se le soluzioni trovate si dimostreranno affidabili, non ci sarà più bisogno di trasportare da una pista all’altra i voluminosi e pesanti sistemi che Enel aveva realizzato per ricaricare le moto in piste poco attrezzate. Il risultato sarà un insieme di circuiti con infrastrutture elettriche più moderne in grado di fornire direttamente l’energia alle moto attraverso semplici ricaricatori acquistabili sul mercato. A giovarne non sarà solo la MotoE, ma anche altre competizioni, come la FormulaE, o manifestazioni legate alla mobilità elettrica, che questi circuiti potranno ospitare più facilmente.
Anche se dall’esterno è sembrato soltanto che il calendario sia uscito un po’ in ritardo, quello che è successo in realtà è che la MotoE ha dovuto affrontare un’altra importante sfida, come già nel 2019, dopo l’incendio di Jerez, o nel 2020, a causa del Covid, da cui è sopravvissuta, dimostrandosi estremamente tenace.
Arrivati a questo punto possiamo tornare a dedicarci all’evoluzione tecnica della moto, all’aspetto sportivo e a seguire la formazione delle squadre che prenderanno parte alla settima stagione della MotoE.
MotoE World Championship 2025
Il calendario della MotoE 2025: 14 gare e la novità del Balaton Park
MotoE World Championship
La classifica del campionato 2024
Foto: MotoGP e Ducati
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