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La strategia di Ducati per il futuro della mobilità: MotoE, E-Fuels e Idrogeno

La Ducati MotoE, la prima moto elettrica di Ducati (Foto: Ducati)

In una recente intervista a MotorCycleNews, l’amministratore delegato di Ducati, Claudio Domenicali, ha illustrato le varie strade che a Borgo Panigale stanno esplorando per produrre veicoli a emissioni zero: moto elettriche, E-Fuels e Idrogeno.

“La strategia di Ducati prevede le moto elettriche, i combustibili da fonti rinnovabili (i cosiddetti E-Fuels) e l’idrogeno, sia come carburante sia nelle celle a combustibile per produrre energia elettrica”. In questa frase di Claudio Domenicali c’è tutta la strategia di Ducati per la mobilità del futuro.
In una recente intervista a MotorCycleNews (qui il link), l’amministratore di Ducati è tornato a parlare della diverse strategie che la Casa costruttrice italiana adotterà nei prossimi anni per andare oltre i combustibili fossili. La sfida non è solo tecnologica ma si gioca anche sull’identità stessa del marchio, che fa dalle prestazioni, dei motori, del design e del suono, tratti distintivi.

Il motore elettrico della MotoE di Ducati
Il motore elettrico della MotoE di Ducati (Foto: Ducati)

L’Elettrico
Per molto tempo Ducati ha tenuto un basso profilo tutte le volte che si trattava di discutere di un futuro elettrico per le moto. Questo fino all’annuncio, un anno fa, della sua partecipazione, come fornitore unico, alla MotoE World Cup per il quadriennio 2023-2026.  Il prototipo V21L, ispirato alle linee della Panigale, è già stato svelato nei mesi scorsi ed è in fase di sviluppo, ma Ducati chiarisce che non sarà necessariamente la base per un modello acquistabile.
Consapevole della necessità di realizzare i primi modelli in modo ottimale per proteggere la propria immagine, Ducati ha dichiarato di voler prendere tempo con l’elettrico, e di usare la MotoE come laboratorio tecnologico per portare sul mercato, tra qualche anno, la miglior moto elettrica possibile.
Come Domenicali ha spiegato a MCN, si tratta di scegliere i tempi giusti e di capire che il passaggio al full electric è molto più difficile con una moto che con un’auto. L’aumento di peso dovuto alla batteria può essere gestito senza grossi problemi su un’auto, mentre su una moto si rischia di compromettere drasticamente tutta l’esperienza di guida. Secondo Domenicali, le moto dovrebbero passare all’elettrico, ma con tempi diversi rispetto alle auto, mentre gli E-Fuels potrebbero essere la perfetta soluzione fino ad allora.

Ducati MotoE i test in pista
I due prototipi della MotoE di Ducati durante i test in pista (Foto: Ducati)

Gli E-Fuels
Gli E-Fuels sono carburanti che vengono prodotti usando la CO2, in modo che, durante la combustione, rilascino in atmosfera la stessa quantità di gas usata per produrli. In questo modo, non si genererebbe nuova CO2 durante l’utilizzo. Resterebbe scoperta la quantità di nuova CO2 generata per produrre gli E-Fuels, ma sarebbe comunque un significativo passo avanti rispetto alla situazione attuale, sopratutto facendo ricorso a fonti di energia green.
Gli E-Fuels hanno notevoli vantaggi: alta densità energetica, facilità di immagazzinamento e movimentazione, possono essere gestiti con le infrastrutture esistenti e non richiedono di stravolgere l’architettura e i sistemi delle moto.
Su questo fronte, con il passaggio della MotoGP al 40% di E-Fuels dal 2024 e al 100% dal 2027, unito all’analoga iniziativa nel campionato Superbike, Ducati avrà modo di svilupare le competenze necessarie per realizzare motori a combustione interna con carburanti a zero emissioni di CO2.

La Ducati Panigale V4 (Foto: Ducati)

L’Idrogeno
Parlando di Idrogeno, Domenicali ha spiegato che Ducati, insieme a diversi costruttori giapponesi, sta esplorando l’uso di questa sostanza come combustibile. Durante la presentazione della MotoE, lo scorso giugno, il CEO di Ducati aveva espresso alcune considerazioni sull’Idrogeno come combustibile. “È molto interessante per noi appassionati di motorsport che l’idrogeno possa essere utilizzato anche per bruciare in un motore convenzionale. I giapponesi stanno facendo dei test in questo senso, noi stiamo facendo esperienza in questo senso e quindi è un campo interessante”.
“L’idrogeno è un carburante molto affascinante”, aveva detto Domanicali, “a volte anche troppo bello, perché prende fuoco molto velocemente, quindi non è un carburante facile. In termini di combustione, è completamente privo di carbonio, quindi se si osserva un pistone che ha bruciato idrogeno, è completamente pulito e non ci sono residui di carbonio da nessuna parte. È un motore molto bello e pulito e l’idrogeno brucia molto velocemente, quindi è molto interessante per i motori ad alto numero di giri”.

La MotoE di Ducati in pista con Alex De Angelis (Foto: Ducati)

La MotoE
Tornando sulla MotoE, Ducati ha dichiarato di voler prendere tempo con l’elettrico, e di usare la MotoE come laboratorio tecnologico per portare sul mercato, tra qualche anno, la miglior moto elettrica possibile.
“Abbiamo accettato con determinazione di sviluppare la più performante moto elettrica da corsa che la tecnologia attuale renda possibile realizzare e di utilizzare questo progetto come un laboratorio in cui costruire il nostro futuro. Il risultato che abbiamo raggiunto è sorprendente”, ha dichiarato Domenicali, che ha avuto modo di provare di persona la MotoE in pista al Mugello.
Il prototipo, ispirato alle linee della Panigale, è già stato svelato nei mesi scorsi ed ha quasi completato lo sviluppo in vista del via della stagione 2023 della MotoE.
Qui di seguito, è disponibile il link alla sezione dedicata alla MotoE di Ducati, con tutte le informazioni aggiorante sul prototipo elettrico di Borgo Panigale.

Foto e video: Ducati

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