Nell’ultimo round della MotoE World Cup, Alessandro Zaccone è stato coinvolto in un high-side e nello scontro con un altro pilota che lo ha investito mentre era a terra ed è uscito quasi illeso dal terribile incidente. Qui spieghiamo com’è fatta la tuta che l’ha protetto nell’urto contro una moto da 260kg.
Per Zaccone il GP di San Marino era la gara di casa in cui giocarsi il titolo della MotoE 2021 e ci arrivava da favorito, anche se il vantaggio minimo sugli avversari prospettava una lotta incerta fino all’ultima curva.
Purtroppo un incidente alla curva tre l’ha costretto al ritiro e a saltare la gara della domenica per le contusioni riportate, perdendo la possibilità di vincere il campionato.
Queste sono state le conseguenze sportive dell’incidente di Zaccone, mentre quelle mediche sono state: la frattura di due vertebre, una frattura al bacino e il distaccamento di un’ala sacrale. Vista la dinamica dell’incidente il pilota italiano è stato molto fortunato; dopo trenta giorni a riposo ha iniziato la riabilitazione è in questi giorni è già in pista a Jerez per i test della Moto2 in cui correrà l’anno prossimo.
Perchè un pilota deve considerarsi fortunato se riporta la frattura di due vertebre e una frattura al bacino? Perchè a seguito dell’high-side al primo giro, Zaccone si è trovato a terra con tutto il gruppo di moto che sopraggiungeva alle sue spalle. Una di queste l’ha investito, colpendolo direttamente alla schiena. Purtroppo abbiamo visto anche quest’anno come possa risultare letale essere investiti anche solo da una Moto3 che pesa 80kg, ma la MotoE pesa 260kg più i 70 circa del pilota; parliamo di un sacco di energia che viene scaricata sul corpo del pilota. A parte la fortuna che in ogni incidente ha sempre immancabilmente un ruolo, cosa ha salvato Zaccone da conseguenze ben più gravi? La risposta sta nella tuta di Zaccone e nello speciale airbag che monta.
Subito dopo la gara di Misano, abbiamo contattato MugenRace, l’azienda che produce la tuta, per capire meglio come abbia funzionato il sistema di protezione di Zaccone. Ci è stato spiegato che ciò che ha salvato la vita di Zaccone è stato lo speciale Airbag di cui le tute MugenRace sono dotate. L’airbag è realizzato dalla ditta francese Helite ed ha una capacità di 28 litri, che rappresenta il valore di riferimento della categoria. Ma un airbag da solo non sarebbe stato forse sufficiente a proteggere così efficacemente Zaccone. L’airbag della tuta MugenRace ha anche una speciale forma tale per cui, una volta gonfiato, va a proteggere anche il collo del pilota, una zona estremamente critica che spesso non trova protezione agli urti.
Come dichiarato da MugenRace:
“I nostri airbag offrono un’ampia area di protezione dalla testa al coccige che include le vertebre cervicali. Contribuiscono inoltre all’irrigidimento del tronco per stabilizzare gli organi vitali: torace, polmoni, pancreas, addome, stomaco, fegato. Oltre alla protezione completa della colonna vertebrale, il tronco viene sostenuto per resistere meglio all’iperflessione”
L’airbag delle tute MugenRace interagisce con diversi sensori (accelerometro, giroscopio e GPS) che monitorano i movimenti del pilota alla frequenza di un millesimo di secondo. Quando viene identificata una situazione di pericolo, il sistema di controllo comanda il gonfiaggio dell’airbag che avviene in 55 millisecondi. A quel punto l’airbag crea una protezione che si estende per tutta la schiena del pilota fino a proteggere il collo contro urti e iperestensioni. L’eventuale urto viene a quel punto distribuito lungo tutto il sistema di protezione evitando che aree limitate del corpo del pilota siano soggette a sollecitazioni eccessive.
Nei link seguenti potete trovare ulteriori informazioni sulle tute MugenRace e leggere l’intervista ad Alessandro Zaccone che l’anno prossimo correrà nel campionato del mondo di Moto2 con il Team Gresini Racing.
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