La MotoE World Cup si avvicina al GP di San Marino, il terzo appuntamento della stagione, sul circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico. La MotoE si appoggia su un’organizzazione ultra-collaudata, quella di Dorna, che l’ha sviluppata per le altre classi del motomondiale. Allo stesso tempo però, la MotoE è una classe completamente nuova, con caratteristiche mai testate. Mentre nel motomondiale, i cambiamenti organizzativi e regolamentari avvengono di anno in anno, la MotoE evolve di gara in gara. Nonostante, infatti, la competizione non abbia ancora raggiunto la metà delle gare in programma, molte cose sono già cambiate dalla prima volta in cui le Ego Corsa sono scese in pista a Jerez, lo scorso novembre.
Lo scenario originale prevedeva che i team venissero ospitati in un paddock dedicato con all’interno i box per le moto e i relativi sistemi di ricarica. Inoltre, sul tetto, era presente una serie di pannelli solari per fornire parte dell’energia necessaria per le batterie delle moto; il resto veniva preso dalla rete elettrica nazionale con certificazione di origine da fonti rinnovabili. Alla seconda uscita invernale dei test a Jerez della Frontera, un incendio, innescato probabilmente da una colonnina di ricarica sperimentale, ha distrutto tutto il paddock, le moto e tutta l’attrezzatura dei team. Abbiamo chiesto a Nicolas Goubert, il direttore esecutivo della MotoE World Cup, di spiegarci quali miglioramenti sono state introdotti partendo da quell’esperienza.
Goubert ci ha raccontato come la prima decisione sia stata la separazione tra i box e la zona di ricarica: “Abbiamo deciso di non tenere più tutte le uova nello stesso cesto”. Ora le squadre, per rifornire di energia le batterie delle moto, devono spostarle dai box verso un’area dedicata che ospita i sistemi di ricarica e i pannelli solari. In questo caso, un eventuale incidente coinvolgerebbe una singola moto e non tutte quelle presenti, come invece è successo a Jerez. La seconda decisione è stata quella di ingaggiare una team antincendio addestrato specificatamente nell’intervento sulle batterie al litio. La squadra è la stessa che si sposta da un circuito all’altro in modo da non dover addestrare di volta in volta le squadre locali.
Un terzo passo nell’evoluzione della MotoE saranno le colonnine di ricarica di nuova generazione fornite da EnelX, Official Charging Partner del campionato. Fin dai primi test si è visto come i sistemi elettrici dei circuiti mostrassero dei limiti nel ricaricare più di 3 o 4 moto contemporaneamente col sistema di ricarica rapido. Si è così deciso di studiare una colonnina con integrata una batteria polmone da 50kWh, che si ricarica lentamente dalla rete elettrica del circuito per poi trasferire velocemente l’energia alla batteria della moto durante la ricarica rapida (dai 20 ai 30 minuti). Queste nuove colonnine dovrebbero essere disponibili per l’ultimo evento della MotoE, a Valencia. Fino a quel momento si useranno le colonnine di prima generazione con generatori ausiliari a biodiesel per integrare la rete elettrica del circuito ed evitare che questo si sovraccarichi. Sempre a Valencia, diventeranno operativi i pannelli solari montati sopra le colonnine.
Altri passi avanti nella crescita della MotoE World Cup saranno i buke chargers, unità mobili che ricaricheranno le moto dopo il giro di formazione in modo da partire con il 100% di ricarica e poter così allungare le gare di un giro rispetto a quanto fatto finora. Qui una data certa al momento non c’è, ma potrebbe essere a novembre a Valencia.
Sul fronte moto, al GP d’Austria abbiamo visto comparire sulla ruota anteriore dei convogliatori dell’aria per aumentare il raffreddamento dei freni (forniti dalla tedesca Motocoach), mentre, per quanto riguarda il supporto ai team, è stato predisposto un servizio di assistenza dedicata da parte Brembo e di Ohlins (per quest’ultima attraverso Andreani Group).