Mauro Sanchini è attualmente il commentatore di Sky Sport per la MotoGP insieme a Guido Meda. Dopo i colpi di scena del round finale della MotoE World Cup a Misano, gli abbiamo chiesto che giudizio dà della terza edizione della classe elettrica della MotoGP.
E quindi alla fine… a una persona che da tutta la vita ama appassionatamente i motori, le moto elettriche piacciono o no? La risposta di Mauro Sanchini, 51 anni, marchigiano tendente al romagnolo, già pilota vincente, indiscutibile amante delle due ruote, è di quelle che lo rendono “il commentatore più amato dagli italiani”: schietta, diretta, competente, da motociclista. Perciò, se da una parte “Sankio” chiarisce che la moto deve essere il più leggera possibile, (“per me sono già troppo pesanti le MotoGP”), dall’altra arriva facilmente a una conclusione entusiastica e priva di pregiudizi: “alla fine io penso che prevalga il divertimento di vedere una gara in più! E le gare di MotoE sono divertenti; hanno un loro fascino particolare, con quel fischio delle moto che sembrano dei jet e la gomma dietro che pattina e scivola facendo delle gran fumate in accelerazione. Che poi, mica vanno piano, fanno sempre comunque almeno i 250km/h, non vanno via a spasso”. Punto. Niente polemiche, niente purismi, ma perizia ed entusiasmo. Gli stessi ingredienti che Mauro Sanchini mette nelle sue telecronache: oggi le fa dal “camion” di Sky Sport al fianco di Guido Meda, da piccolo se le faceva da solo, nel casco, autocommentando le avventure con gli amici in motorino. E oggi come allora tende a immedesimarsi: “una volta – ha raccontato ridendo – un pilota ha fatto un highside e io sono caduto dalla poltrona”.
La terza stagione della MotoE si è conclusa con la doppia gara sulla pista di Misano, in cui i colpi di scena non sono certo mancati. Partiamo dall’ultimo, lo scontro all’ultimo giro tra i due piloti in lotta per il titolo: Dominique Aegerter e Jordi Torres.
“Il Gran Premio a Misano è stato da una parte molto divertente, abbiamo visto due belle gare anche se dall’altro lato è stato spiacevole quando Zaccone sabato si è fatto male e abbiamo perso un pretendente al titolo. Comunque, affrontiamo subito l’episodio determinante per il mondiale, lo scontro tra Aegerter e Torres. Io sinceramente sono della stessa idea che ho espresso domenica in diretta.
Lì l’errore gravissimo l’ha fatto Torres e io non lo so, non l’ho sentito dopo, ma ha fatto un errore madornale. E credo se ne sia reso conto anche lui dopo, credo che il suo pianto fosse anche per quello. Perché rischiare così? Perché giocarsi un titolo affrontando le ultime curve dell’ultimo giro con dei sorpassi così duri quando Torres sarebbe stato campione anche arrivando secondo dietro ad Aegerter. Rischiare così tanto con uno che non è vicino in campionato è assurdo. Aegerter aveva otto punti meno di Torres, anche arrivando primo e Torres secondo, Aegerter non avrebbe vinto il mondiale”.
“Poi in questo caso l’impatto tra i due è stato evidente ed è stata giusta la penalizzazione, ma se ci fosse stato un contatto meno evidente e Torres fosse finito ugualmente a terra, Aegerter avrebbe conquistato il mondiale. Non capisco veramente che senso aveva per Torres lottare così con Aegerter che non aveva nulla da perdere.
Aegerter, tra l’altro, si andava caricando sempre di più col passare dei giri, si è autoalimentato. I primi sorpassi erano decisi poi sorpasso dopo sorpasso si caricava sempre di più ed era sempre più deciso. L’ultimo è stato completamente fuori misura, ma già quello prima alla curva del Tramonto lo aveva sbagliato in pieno, era andato larghissimo e poi aveva recuperato nel Curvone. Però si vedeva che era sempre più fuori misura. Sinceramente il sorpasso dell’ultima curva non potevi riuscirgli per nessun motivo al mondo, cioè non poteva starci dentro, era proprio un un’entrata stile block-pass di motocross”.
MotoE World Cup 2021
La classifica finale
“Non so dire se Aegerter abbia fatto quella manovra per vincere il titolo o solo per vincere la gara, questo non lo so e non lo voglio nemmeno giudicare, perché da fuori è facile prendere posizione, è un processo alle intenzioni che non mi va di fare. Per me la manovra è stata completamente fuori luogo e fuori misura e ha causato la caduta di Torres, quindi è stato giusto sanzionarla. Però, lo ripeto, Torres ha sbagliato ad arrivare a quel punto lì lottando fino all’ultima curva con Aegerter.
Lo svizzero poi aveva un diavolo per capello perché il mondiale lo aveva perso nella gara del sabato con Granado.
Sabato Granado ha fatto un attacco completamente fuori misura all’ultima curva e ha fatto perdere ad Aegerter la prima posizione. Sembra poca roba, ma Torres da terzo è passato primo e Aegerter da primo si è trovato secondo. Senza quella manovra, Torres domenica non sarebbe mica partito con quel vantaggio lì. Come Granado potesse pensare di poter fare quella curva lì in quel modo, non lo so. Con la MotoE non ci sarebbe mai stato ma nemmeno in MotoGP ci stava, neanche se gli davano una Moto3 che è leggera, non ci stava uguale”.
Nella gara del sabato invece c’è stata la caduta spaventosa di Zaccone.
“La caduta di Zaccone è stata davvero un grande peccato. E’ stato un peccato innanzitutto perché poteva tornare in Italia il titolo e io sono contento quando vincono gli italiani, quando le moto italiane vincono e quando l’Italia fa bene. Il fatto che un titolo mondiale potesse tornare in Italia dopo Matteo Ferrari sarebbe stato bellissimo. E poi è stato un grande peccato anche perché Zaccone se lo meritava in pieno.
Lui è stato esplosivo subito e magari un filo meno in altre gare. Secondo me Zaccone, avendo un fisico importante, cioè non è magrolino, non è piccoletto, può aver pagato un po’ il peso. Ma soprattutto, lui si è andato a misurare con dei piloti di grandissima esperienza a livello mondiale e quando vai su tracciati che conosci poco e hai poco tempo per girare e mettere a punto la moto, sei in svantaggio”.
“Ricordiamo che in MotoE si fanno pochi giri nelle sessioni libere, non è come nelle altre classi. Piloti come Torres e Aegerter hanno fatto tantissimi anni nel motomondiale quindi questa cosa un po’ l’ha pagata anche se in gara la domenica ha sempre fatto molto bene. Questo è sintomo di una crescita e di una stagione davvero bella, fatta ad alto livello.
E’ stato davvero un peccato quello che è successo sabato. Zaccone non ha fatto una buona partenza, alla prima curva si è trovato in mezzo ad altri piloti, è riuscito a passarli e poi alla curva 3 ha dato subito gas per recuperare sui primi ma è stato troppo irruento e la moto è partita in high-side ed è caduto. Peccato perché gli è costato il mondiale, se lo sarebbe potuto giocare, però con il rischio che ha corso c’è da essere contenti così”.
Passiamo ad analizzare il campionato, qual è secondo te il bello e il brutto della MotoE?
“Lo dico in maniera schietta e sincera, per parlare nel bene e nel male del nuovo che cresce. Dopo le ultime gare mi è capitato di pensare che il campionato è molto avvincente ed equilibrato, è cresciuto come qualità e ho visto anche dei grandi passi avanti sulla sicurezza.
Ricordo benissimo quando c’è stato l’esordio della MotoE, quando il timore più grosso era questa famosa luce rossa della batteria ad indicare il pericolo di scossa elettrica, con la molto sdraiata e i commissari che non potevano o non riuscivano a portar via la moto.
E poi il famoso incendio di Jerez dopo il quale sembrava che le moto dovessero prendere fuoco una volta sì e una volta no. Quando cadeva una MotoE sembrava che bisognasse mettersi le mani nei capelli e sperare che non esplodesse tutto. Ecco, questa era un po’ la percezione che si aveva all’inizio, mentre poi nelle tre stagioni che si sono corse, tutto è andato via liscio.
I commissari hanno preso confidenza con le moto e come recuperarle, si è visto che le protezioni sono adeguate. Ho visto queste moto prendere delle gran botte e restare sempre con la luce verde ad indicare che elettricamente era tutto a posto con i commissari che le portavano via subito. Insomma, non c’è stato quell’enorme problema, come si poteva pensare all’inizio; questo secondo me è un aspetto molto positivo”.
“Invece il negativo di questa categoria rimane il peso della moto. Capisco che non sia semplice, nel senso che dovremmo aspettare ancora gli sviluppi delle batterie, però delle moto che fanno delle competizioni, caspita, che siano così tanto pesanti a me lascia il terrore dentro.
Quando ho visto cadere Zaccone e andare in high-side in avanti…. Lì sai già subito per esperienza, che quando cadi in avanti così tu rimani lungo la traiettoria, e se non ti investe la tua moto, ci sono gli altri dietro che passano lì dove tu sei per terra. Io ti giuro che in quegli istanti lì, quando l’ho visto che stava arrivando sull’asfalto, che iniziava a scivolare con la metà del gruppo dietro che ancora doveva passare, mi si è stretto il cuore.
Quelle moto pesanti come sono, ti lasciano sempre nel terrore che se ti beccano ti fanno tanto male. E lui è stato fortunatissimo: ha perso il mondiale, ma secondo me, è come se avesse vinto due gran premi in uno solo. Purtroppo, anche nel caso di una scivolata banale, se rimani sotto la moto, o nel caso di un incidente più serio, un po’ di terrore ti viene”.
MotoE World Cup 2021
Le specifiche e la scheda tecnica della MotoE
“Su quel lato della sicurezza, bisognerà fare in modo il prima possibile di cominciare a scendere con i chili, perché così sono troppi. Capisco che le ragioni sono tecnologiche legate alla batteria, non è che hanno scelto di fare un telaio di ghisa e quindi è pesante, ci mancherebbe altro. Non sto puntando il dito su nessuno né tanto meno su chi costruisce questa bella moto, è solamente un richiamare l’attenzione; so benissimo che stanno facendo tutto il possibile per aumentare la sicurezza anche in questo campo. Anche solo 10kg in meno sulla testa di un pilota fanno comodo.
Anche perché, giustamente, la MotoE sta diventando, e questo è molto bello, sempre più competitiva. Il primo anno era partita, diciamo, con dei nostalgici, magari anche interessanti da rivedere, come Gibernau o De Puniet, piloti che insomma si divertivano, ma la competitività non era al massimo. Ora invece è diventata una categoria dove arrivano sempre più giovani, tant’è che quest’anno addirittura abbiamo uno come Aldeguer che ha un’età che neanche può guidare la moto per strada”.
“Oggi ci ritroviamo ad avere piloti sempre più giovani e questo vuol dire che la MotoE sta diventando una categoria anche di lancio per entrare nel Motomondiale. Quest’anno Aldeguer a metà stagione si sapeva già che nel 2022 sarebbe passato in Moto2 e la stessa cosa farà anche Zaccone. E’ positivo che una categoria possa fare da trampolino di lancio, ma quando arrivano sempre più giovani con la voglia di vincere e di mettersi in mostra, capisci che il rischio si porta all’estremo.
Quando un pilota fa una manovra come quella di Aegerter su Torres, lo fa perché vuole fare il massimo. Tra l’altro Aegerter ha pure saltato la gara della Supersport, in cui è leader in classifica, per venire a Misano per vincere il titolo della MotoE.
Comunque, per chiudere l’argomento sicurezza, io voglio dire una cosa sola. Ok, si è partiti con un prodotto di serie, va bene, ci sta, è giusto. Però tutte le cose devono nascere, crescere, svilupparsi, perché niente è arrivato, vale anche per la MotoGP. Quando arrivi ad essere un campionato del mondo, vero, appetibile, quando diventa un trampolino di lancio e quando uno preferisce non fare una gara in Supersport per venire a fare questa gara qui, beh, tu devi avere una moto da gran premio che sia leggera”.
MotoE World Cup 2021
Mauro Sanchini: il mio giudizio sulla MotoE 2021 – parte 2
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