Mauro Sanchini è attualmente il commentatore di Sky Sport per la MotoGP e la MotoE insieme a Guido Meda. Gli abbiamo chiesto un giudizio dopo il primo round della quarta edizione della MotoE World Cup a Jerez. Ecco cosa ci ha raccontato.
Tra le opinioni sulla MotoE che spesso cerchiamo, quella di Mauro Sanchini, 52 anni, marchigiano tendente al romagnolo, già pilota vincente e indiscutibile amante delle due ruote, è una delle più interessanti. Quando gli abbiamo chiesto per la prima volta se a lui le moto elettriche piacciono o no, la risposta è stata schietta, diretta, competente, da motociclista. Se da una parte “Sankio” chiarisce che la moto deve essere il più leggera possibile, (“per me sono già troppo pesanti le MotoGP”), dall’altra arriva facilmente a una conclusione entusiastica e priva di pregiudizi: “alla fine io penso che prevalga il divertimento di vedere una gara in più! E le gare di MotoE sono divertenti; hanno un loro fascino particolare, con quel fischio delle moto che sembrano dei jet e la gomma dietro che pattina e scivola facendo delle gran fumate in accelerazione”. Punto. Niente polemiche, niente purismi, ma perizia ed entusiasmo. Gli stessi ingredienti che Mauro Sanchini mette nelle sue telecronache: oggi le fa dal “camion” di Sky Sport al fianco di Guido Meda, da piccolo se le faceva da solo, nel casco, autocommentando le avventure con gli amici in motorino. E oggi come allora tende a immedesimarsi: “una volta – ha raccontato ridendo – un pilota ha fatto un highside e io sono caduto dalla poltrona”.
“Mi interessa molto l’evoluzione che sta avendo la MotoE, ora sta diventando una categoria vera: gare belle, combattute, livello dei piloti alto. L’anno scorso abbiamo visto correre in MotoE Aldeguer che è passato poi in Moto2, dove è diventato da subito uno dei protagonisti e ora è già tra i candidati a passare presto in MotoGP; questi sono segnali importanti della qualità del campionato.
Quest’anno c’è stata una significativa riduzione del peso della moto, che ha reso ancora più spettacolari le gare. Si tratta di circa 15 kg, ed è importate perché meno pesa la moto e più si riesce a gestirla in frenata, i piloti possono osare un po’ di più ma facendo al tempo stesso meno errori; questo ha fatto in modo che subito le prime gare in Spagna siano state molto combattute e con tanti sorpassi.”.
“Il peso della moto è diminuito significativamente rispetto ai 260kg della moto dell’anno scorso; sembra poco ma invece è una bella riduzione, soprattutto in frenata, dove l’effetto del peso si sente.
In termini di velocità massima la moto è un po’ più veloce degli anni scorsi e si incomincia a vedere un po’ di effetto scia, mentre il primo anno era proprio completamente assente. Anche questo permette di avere più sorpassi perché una velocità anche se di poco più alta in rettilineo ti consente di affiancare il tuo avversario e di passarlo in staccata.
Mi aspettavo dei tempi migliori, la gara è stata un po’ più lenta di quella di un anno fa, ma all’inizio del campionato ci possono essere tanti fattori che influenzano i tempi sul giro, in particolare le gomme che sono cambiate rispetto all’anno scorso. L’impressione che ho avuto è stata di una gomma leggermente meno performante rispetto al tempo sul giro ma con una maggiore costanza di rendimento. Ho visto piloti andare forte dal primo all’ultimo giro, con dei tempi molto costanti.
Complessivamente è stato un esordio di stagione molto positivo. Granado è stato il dominatore e si è messo davanti a tutti in entrambe le gare. Adesso vedremo cosa cambierà nelle prossime gare perché con solo due sessioni di prove libere prima delle qualifiche e delle gare, non c’è molto tempo per trovare il giusto set-up della moto”.
MotoE World Cup 2022
Nuovi componenti e meno peso per la MotoE 2022
“Chi è mancato completamente tra i protagonisti a Jerez è stato Torres. L’ho visto sempre dietro, staccato dai primi, mentre mi aspettavo di vederlo in testa alla gara con Aegerter e Granado, invece ha fatto due gare anonime senza essere mai tra i più veloci. Granado è stato molto forte; anche negli anni scorsi era molto veloce ma poi gli capitava di fare degli errori o di avere dei colpi di sfortuna come a Barcellona l’anno scorso quando non gli è partita la moto al via.
Ho visto meglio dell’anno scorso sia Ferrari che Casadei che hanno conquistato un podio a testa. Con una moto più leggera mi aspettavo una prestazione migliore da parte di Maria Herrera. Zannoni invece ha avuto un weekend sfortunato, gli è successo di tutto ma è uno che è in grado di stare là davanti con i primi. Comunque, tornando a Torres, lui è quello che è mancato di più, vedremo cosa saprà fare a Le Mans.”.
Questo sarà l’ultimo campionato in cui Energica è fornitore unico, dall’anno prossimo e per quattro anni sarà Ducati il costruttore della MotoE. Per Sanchini “parlare dell’anno prossimo mentre c’è un campionato in corso sembra di mancare di rispetto ad Energica che da quattro anni fornisce le moto per la MotoE e l’ha fatto benissimo. Però, purtroppo, quando si muove un marchio come Ducati, l’interesse immediatamente aumenta, e non si può non parlarne, c’è poco da fare.
Io rimango della mia vecchia idea per cui avrei preferito vedere un campionato con vari costruttori, non uno solo. A me i campionati monomarca non sono mai tanto piaciuti. Un campionato monomarca ha degli innegabili vantaggi come il livellamento delle prestazioni e il contenimento dei costi. Però la verità è che è un limite, impedisce la competizione autentica. Quello che succede è che il livellamento che si crea è verso il basso invece che verso l’alto. A me sarebbe piaciuto che si fosse trovato un regolamento tecnico che permettesse a più di un fornitore di partecipare alla MotoE. In un settore come quello della moto elettriche, in cui siamo ancora all’inizio dell’evoluzione, una competizione vera tra marchi avrebbe fatto aumentare tantissimo lo sviluppo della tecnologia. E probabilmente avrebbe portato ancora più interesse verso la MotoE”.
MotoE World Cup 2022
Le specifiche e la scheda tecnica della MotoE
Foto: MotoGP.com
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