Continuiamo la serie dei post sui piloti della MotoE World Cup. Quello di oggi è dedicato a Mike Di Meglio che nell’occasione compie 32 anni. Di Meglio ha debutatto in MotoE dopo una lunga carriera nel motomondiale. Il suo esordio è stato nel 2003 nella classe 125cc ed è culminata con il titolo di campione del mondo nel 2008. La sua carriera è poi continuata in 250cc, Moto2, MotoGP. Nel 2017 inizia la sua avventura nel mondiale Endurance in cui vince sia il Bol d’Or e che la 8h di Oschersleben.
Di Meglio descrive la sua prima stagione in MotoE positivamente , “è una stagione dove abbiamo imparato molte cose. La Ego Corsa è diversa da tutte le altre moto e richiede uno stile di guida particolare”. Mike è stato uno dei piloti che più velocemente di altri ha capito cosa serviva per essere veloce con questa moto. Per chi non se lo ricordasse, il pilota francese è stato uno dei quattro che in questa stagione è salito sul gradino più alto del podio, nella gara al Red Bull Ring, in Austria. Al debutto invece, in Germania, aveva concluso al terzo posto lottando fino alle ultime curve con Niki Tuuli e Bradley Smith.
Parlando dello stile di guida, spiega: “Di base è una buona moto da corsa e come con tutte le altre l’obiettivo è uno solo: andare più forte possibile. Però serve uno stile di guida particolare, serve frenare in modo da mantenere una elevata velocià di percorrenza in curva, per uscire veloce dalle curve.”
Quando si tratta di individuare l’elemento chiave in tutto il weeknd di gara per Di Meglio non ci sono dubbi, è la Epole: “Serve avere un buon ritmo nella qualifica. E’ un concetto nuovo, devi essere pronto, abituarti. L’E-pole è molto importante per essere ben piazzati sulla griglia, perché se ci si trova lontano, è molto difficile recuperare.”
All’inizio della stagione, la mancanza di rumore sembrava un problema per i piloti che si trovavano senza riferimenti nella guida e nei sorpassi. Di Meglio spiega che “non si sente quando la moto inizia a scivolare perché non senti il rumore del motore che va su di giri. Quindi il pilota deve essere in grado di percepire quando la moto scivola senza usare l’udito. Questo può portare facilmente ad un highside. Ma comunque, nelle gare non è stato un problema, i sorpassi non sono mancati”.
Per l’anno prossimo l’obiettivo è la costanza e il ritmo in gara, due cose che da metà stagione sono mancate ma sulle quali Di Meglio dice di sapere già come migliorare.