La seconda gara della MotoE World Cup sul circuito austriaco del Red Bull Ring ha visto salire sul podio, nell’ordine: Mike Di Meglio (EG0,0 Marc VDS), Xavier Simeon (Avintia Esponsorama Racing), e Bradley Smith (One Energy Racing). La gara si è corsa sulla pista bagnata per la pioggia che è caduta prima della gara mentre le tre sessioni libere e la E-pole si erano svolte su pista completamente asciutta. Poco prima della partenza i meccanici hanno montato le gomme rain e si sono inventati in pochi istanti un assetto da bagnato. Ad emergere in pista sono stati tre piloti di lunga esperienza, che hanno affrontato in carriera gare in ogni tipo di condizione.
Alle loro spalle altri due nomi che di anni nel motomondiale ne hanno trascorsi molti: Alex De Angelis e Sete Gibernau. Tra di loro, il primo pilota giovane al traguardo, Mattero Ferrari, classe ’97. Durante la gara, di piloti giovani e veloci se ne sono visti: Eric Granado ha guadagnato 8 posizioni in 2 giri ed è andato in testa alla gara, Hector Garzo ha recuperato bene fino ad arrivare a pochi decimi da Di Meglio. Entrambi però sono finiti a terra traditi dall’asfalto umido e scivoloso e dalla foga di vincere. Anche Niki Tuuli, il dominatore della gara in Germania, ha fatto un lungo al primo giro che gli è costato la leadership della classifica generale.
La MotoE è una categoria nuova e i piloti sono tuttora alla ricerca di uno stile di guida per sfruttare al meglio le caratteristiche della moto. A rendere tutto ancora più difficile sono le poche sessioni di prova a disposizione. Si fanno pochi giri di prova e in quel breve tempo bisogna capire tutto: dov’è il limite e qual è il rischio per avvicinarlo. A giudicare da quanto si è visto finora, a pagare di più è stata l’esperienza dei veterani rispetto al vigore dei giovani. Sia in Germania che in Austria abbiamo visto belle rimonte di vecchi piloti (agonisticamente parlando), che magari non fanno il gran tempo in qualifica ma che sono in grado di dare il meglio in gara, la domenica. Gente che sa che le gare non si vincono al primo giro, nemmeno quelle sprint e che i punti pesano e che si contano alla fine del campionato. “Questi sono i giorni che faranno la differenza alla fine della stagione, a Valencia” ha detto Bradley Smith dopo la gara austriaca.
Anche se ha solo 28 anni, Smith si può ormai considerare un veterano per la lunga esperienza in MotoGP, classe che ancora frequenta come tester Aprilia. Di Meglio e Simeon hanno corso per anni nel motomondiale e attualmente partecipano al mondiale endurance dove, in una stessa gara, serve adattarsi ai cambiamenti della pista nell’arco di 8 ore (quando non sono 24 come a Le Mans). Questo li ha certamente aiutati a trovare quei riferimenti, ancora non scritti, di una categoria completamente nuova. Il prossimo appuntamento è tra un mese a Misano per capire se i piloti più giovani della MotoE sapranno colmare il gap con i loro colleghi più esperti.