Avant Ajo MotoE e Niki Tuuli saranno di nuovo insieme nella MotoE World Cup 2020. Il ventiquattrenne continuerà a correre per la squadra finlandese con la quale ha ottenuto la vittoria sul circuito del Sachsenring, nella gara d’esordio della classe elettrica della MotoGP. Oltre all’impegno in MotoE, Tuuli sarà in pista anche per il titolo CEV Moto2 con il team Stylobike.
Nel 2019, dopo un ottimo inizio, Tuuli ha riportato un grave infortunio al terzo round della World Cup che gli ha impedito di partecipare alla parte finale del Campionato. Gli abbiamo chiesto a che punto è il recupero e che obiettivi ha per il 2020.
1 – Qual è il tuo bilancio dopo il primo anno in MotoE?
“Il risultato complessivo non è stato certo buono, ho avuto un grosso infortunio e la mia stagione si è conclusa alla terza gara, quindi non sono stato affatto contento. Il nostro obiettivo era quello di vincere il campionato. L’inizio della stagione è stato davvero buono, sono sempre stato tra i primi tre in quasi tutte le sessioni, avevamo tempo sul giro e passo di gara molto buoni. Lo scorso anno abbiamo constatato che la nostra squadra ha un ottimo potenziale. Vediamo di finire la prossima stagione all’ultima gara e non in anticipo.”
2 – Durante la passata stagione, come ti sei adattato a questa nuova categoria?
“Prima di guidare la MotoE mi ero immaginato come potesse essere, poi, la prima volta che l’ho guidata, il feeling era neutro, era facile da imparare e da guidare, non c’era nessun problema per la mancanza del rumore, della frizione o del cambio. E’ stato facile e naturale avere un buon feeling con questa moto fin da subito.”
3 – A tuo parere, qual è l’elemento chiave per fare un buon risultato con gare così brevi?
“Penso che l’elemento chiave sia la sessione di qualifica: abbiamo a disposizione solo un giro ed è molto difficile farlo al massimo senza rischiare. L’anno scorso abbiamo visto che è essenziale essere nella Top 6 in E-pole per lottare per i primi tre posti durante la gara e giocarsi la vittoria. Se hai un giro nullo perché cadi o esci dal limite della pista, devi partire dall’ultima posizione in griglia e da lì è davvero difficile recuperare. E’ esattamente quello che mi è successo a Misano: sono caduto nella E-pole e ho cercato di recuperare velocemente nella prima parte di gara ma ho fatto un errore e mi sono rotto una gamba e un braccio.”
4 – Che impressione ti ha fatto correre senza il rumore del motore?
“Ci sono persone che sono innamorate del rumore della moto e per loro non è normale vedere le corse senza il suono del motore ma penso che in futuro sarà normale vedere gare senza il rumore del motore. L’anno scorso in MotoE abbiamo avuto un ottimo spettacolo, abbiamo visto gare interessanti e con molti sorpassi: questo è l’obiettivo principale del nostro sport ed è quello che la gente vuole vedere. In MotoE abbiamo il potenziale di migliorare molto ogni anno e sarà interessante la velocità con cui evolveranno queste moto. Personalmente sono molto felice di aver avuto l’opportunità di far parte di questo progetto fin dall’inizio.”
5 – Cosa ti aspetti per il prossimo anno?
“Al momento non sono ancora al 100%, il mio braccio è guarito e posso allenare la parte superiore del corpo ma l’infortunio alla gamba non è ancora recuperato. Ogni settimana miglioro e riesco a fare qualcosa in più e meglio, significa che siamo sulla strada giusta, sono sicuro che sarò al 100% per la prima gara a Jerez all’inizio di marzo. (qui il calendario della MotoE 2020)
Per il 2020 ho grandi aspettative: ho alle spalle una squadra che ha tutto quello che serve per permettermi di vincere la MotoE World Cup. Per riuscirci però devo essere io a migliorare, ho bisogno di stare calmo, di essere veloce nei momenti giusti. Devo stare più attento, devo essere aggressivo ma al momento giusto e pensare un po’ di più, quando serve. Penso che questo sia quello che l’elemento chiave per arrivare in fondo alla stagione al vertice della classifica.”