Piero Taramasso, 30 anni passati in Michelin di cui la metà nel settore Motorsport, è responsabile dell’attività a due ruote di Michelin Motorsport e si occupa sia di pista che di offroad. Lo abbiamo contattato prima dei test della MotoE a Jerez per capire quali saranno le novità della società francese per quest’anno.
Come prima cosa gli abbiamo chiesto un giudizio sui pneumatici usati nella stagione 2020.
“Le gomme che abbiamo usato nel 2020 hanno dato risultati molto positivi. L’obiettivo per l’anno scorso era di introdurre nuovi materiali rigenerati ed ecosostenibili nella mescola degli pneumatici e, al tempo stesso, mantenere le prestazioni dell’anno precedente ed incrementare la stabilità. In tutte le gare dell’anno scorso i piloti sono stati unanimi nel dire che l’anteriore era più stabile in entrata di curva e aveva un grip più alto rispetto al 2019.”
“Al posteriore avevamo usato un pneumatico con una nuova struttura e un nuovo profilo, identico a quello della MotoGP, e con la mescole composta, appunto, di questi materiali naturali, rigenerati e biomateriali. I risultati sono stati ottimi: i giudizi dei piloti sono stati molto positivi e, in tutte le piste su cui avevamo un riferimento precedente, i tempi sono stati migliori (a Jerez il tempo sul giro è sceso di 1.5 sec – ndr).
In più, la gomma posteriore usata nel 2020, era molto più progressiva di quella dell’anno precedente. I piloti avevano un feeling migliore riuscendo a sentire molto prima quando la gomma iniziava a derapare. Questa caratteristica della gomma ha ridotto notevolmente il numero di high-side”.
Quali novità introdurrete nel 2021?
“Per il 2021 l’obiettivo è di aumentare ulteriormente la percentuale di materiali rigenerati ed ecosostenibilinelle mescole mantenendo allo stesso tempo le prestazioni e il feeling della gomma fin qui raggiunto. Quindi, profilo e struttura dei penumatici sono esattamente identici a quelli dell’anno scorso mentre a cambiare è la composizione della mescola, sia all’anteriore che al posteriore. Abbiamo già svolto una serie di test interni il mese scorso ad Almeria che hanno dato buoni risultati, quindi ci aspettiamo che le soluzioni proposte vadano bene anche a Jerez”.
“L’anno scorso i piloti sono stati tutti molto soddisfatti e non hanno evidenziato aree particolari su cui intervenire. Dorna però ci aveva chiesto se fosse possibile migliorare il riscaldamento della gomma posteriore, in modo di raggiungere più velocemente la corretta temperatura di funzionamento e quindi il giusto grip, già nelle primissime curve anche con temperature dell’asfalto basse. L’esigenza è nata dopo la gara di Le Mans dell’anno scorso, in cui le temperature della pista erano particolarmente basse. Grazie al lavoro svolto in inverno, il posteriore 2021 sarà in grado di andare in temperatura molto più rapidamente.
Parlando delle piste, quest’anno la MotoE correrà su due tracciati inediti: Barcellona e Assen. Entrambi questi circuiti sono molto esigenti per i pneumatici ma sono sicuro che le soluzioni che abbiamo sviluppato si comporteranno molto bene su entrambi i nuovi tracciati.”
Hai fatto più volte riferimento all’uso di materiali rigenerati ed ecosostenibili nelle gomme per la MotoE World Cup, quanto questo elemento è importante per Michelin?
“Per Michelin la MotoE World Cup è il laboratorio per l’impiego di materiali rigenerati ed ecosostenibili nella costruzione dei pneumatici. Il piano è di aumentare, anno dopo anno, la percentuale di questi nuovi materiali rispetto a quelli tradizionali, fino ad arrivare ad avere pneumatici ecosostenibili al 100%. Giusto per dare un esempio di un materiale ecosostenibile, usiamo le bucce del riso. I materiali rigenerati invece provengono da pneumatici già usati da cui ricaviamo, attraverso un processo industriale, materiali equivalenti alle tradizionali materie prime per produrre gomme nuove. Uno degli aspetti interessanti è che le gomme così costruite possono essere rigenerate a loro volta, rendendo questo processo replicabile più e più volte. L’obiettivo di Michelin per il 2050 e di produrre esclusivamente pneumatici con materiali rigenerati ed ecosostenibili.”
Torniamo ai test a Jerez, che lavoro svolgerete durante queste due sessione?
“Durante il primo test proporremo ai piloti l’anteriore con la nuova mescola e due soluzioni per il posteriore. I piloti potranno provarle entrambe, fare delle comparazioni ed indicarci quale soluzione ritengono migliore. Finito il test useremo i dati raccolti dai nostri tecnici e i giudizi dei piloti per scegliere la gomma migliore da proporre per il secondo test e per la stagione intera. Oltre ai giudizi e ai commenti dei piloti, vengono valutate la prestazione cronometrica, il grip, la stabilità, l’usura e la progressività durante lo scivolamento. Sicuramente un parametro importante che terremo in considerazione sarà la velocità con cui la gomma va in temperatura.”
Il numero di gomme che fornirete per ogni pilota resterà lo stesso degli anni scorsi?
“Sì, il numero a disposizione per ogni pilota resta lo stesso. Solo l’anno scorso a Jerez avevamo fornito un’anteriore in più ma è stato un caso eccezionale dovuto alle temperature molto alte con cui si era corso. Introdurremo invece la possibilità di avere una gomma in più durante la qualifica, la Epole, nel caso un pilota venga fermato durante il suo giro cronometrato. Nel caso venga esposta la bandiera rossa a causa della caduta di un altro pilota, allora il pilota che stava facendo il suo giro cronometrato può tornare ai box e avere una nuova gomma per un secondo tentativo.”
Ad ogni evento della MotoE 2021, Michelin fornirà alle squadre un unico tipo di pneumatico slick anteriore e posteriore per l’intero weekend. Il set che ogni pilota avrà a disposizione è composto da quattro slick per l’anteriore e cinque per il posteriore. In caso di pioggia, ogni pilota potrà contare su tre pneumatici anteriori e quattro posteriori.
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